L’UK è la Maggior Economia Europea per le Criptovalute: Cambierà nei Prossimi Cinque Anni?

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L’UK ad oggi, è la prima economia europea per volume di transazioni in criptovalute. Da luglio 2021 a giugno 2022 ha totalizzato un valore di transazioni di 233 miliardi di dollari. Un risultato impressionante che la pone al sesto posto della classifica mondiale per volume di transazioni.

A livello di regolazione e implementazione delle cripto è più indietro. Nell’indice di adozione delle altcoins è al 17° posto, superata da altri Paesi anche europei, come l’Ucraina, anche se va considerato che l’anno precedente si trovava al 21° posto. Inoltre i dati confermano che sia stata l’unica economia europea a crescere nel volume di cripto scambiate durante il 2021.

Sicuramente questi dati dimostrano un interesse deciso degli investitori britannici verso le criptovalute: ma la situazione di egemonia rispetto al mercato europeo è destinata a confermarsi nei prossimi anni? O vedremo un altro Paese risalire la china e superare il gigante (europeo) delle cripto? Vediamo intanto la situazione europea e le ultime tendenze del mondo delle criptovalute.

Il Merge cambierà qualcosa?

A settembre abbiamo visto messo in atto il Merge, il cambiamento di rotta per Ethereum che passa da un sistema proof-of-work ad un sistema proof-of-stake. Questo attua vari cambiamenti all’interno della criptovaluta, uno dei più interessanti sembra essere il fatto che ora validare un Ether consuma il 95% di energia in meno rispetto al funzionamento precedente. Cosa determina? Il prezzo è schizzato alle stelle?

Non ancora. Anche se l’anno che viene potrebbe essere molto interessante per Ethereum, e forse ci converrà tenere d’occhio il prezzo ethereum euro nei prossimi mesi.

Nella corsa alla lotta per il cambiamento climatico, è probabile che il fattore dispendio energetico sarà determinante nell’evoluzione prossima delle cripto. Vediamo perché.

La tendenza a regolamentare

Finalmente sembra che anche i grandi enti regolatori della finanza europea abbiano qualcosa da dire sulle criptovalute, come leggiamo sul Sole 24 Ore. Sebbene rimangano molti detrattori, e molti preoccupati della minaccia al sistema finanziario tradizionale, vi sono anche molti che ritengono le criptovalute un’evoluzione quasi necessaria per il mercato odierno.

Oggi il consumatore sempre più spesso cerca monete digitali. In particolare, vengono ricercate sempre più monete slegate dalle dinamiche nazionali di inflazione e svalutazione. E prima o poi le esigenze dei consumatori vanno tenute in considerazione.

Uno dei primi interventi quest’anno da parte degli enti europei è stato quello di scagliarsi contro le cripto basate sul proof-of-work. Come sappiamo, la crisi energetica in questo momento si sta facendo sentire soprattutto in Europa. Di conseguenza Bruxelles non può che vedere di buon occhio cripto che non appesantiscono la situazione energetica emergenziale da una parte e permettono dall’altra di proseguire la lotta al cambiamento ambientale.

Un mercato variegato

L’Europa, sotto molti punti di vista, è un mercato per le cripto pieno di contraddizioni. Da una parte abbiamo Malta, dove l’attività si è dimezzata dal 2021 al 2022, dall’altra l’Estonia o la Germania, dove l’attività in cripto è cresciuta rispettivamente del 76% e del 47% in un anno. Come mai differenze così sostanziali?

Malta o “l’isola delle blockchain”, nonostante la sua regolamentazione nel settore estremamente completa, ha dovuto lottare contro la concorrenza di Bermuda, Bahamas, e Dubai, che hanno cercato di inserirsi come Paesi leader nel settore.

Dall’altra l’Estonia è riuscita con successo a trasformarsi in uno dei nodi crittografici maggiori dell’Europa centrale, e si sta impegnando anche dal punto di vista delle regolamentazioni.

La Germania invece deve il suo exploit a una regolamentazione del settore molto aperta e permissiva, con tasse sulle plusvalenze vicine allo zero e permesso a partecipare a molti tipi di gestori patrimoniali. L’Ucraina rimane il Paese con la legislazione e il livello di adozione delle criptovalute più avanzate.

Ricordiamo che anche in Italia, Spagna e Francia abbiamo visto un’impennata del traffico di cripto, legato però principalmente ai giochi blockchain e al metaverso. Se non sai cosa sono i giochi blockchain puoi leggere questo articolo su Finaria.

La UK rimane il mercato principale per ora, ma riuscirà a mantenere il suo ruolo di early adopter in questo scenario così variegato e in rapido cambiamento?

Conclusioni

Non sappiamo con certezza quale sarà il ruolo della UK nel mercato di cripto europeo. Una cosa è certa: non sembra volersi tirare indietro. Così come non sembrano voler mollare la presa la Germania e altri Paesi come l’Ucraina o l’Estonia, che hanno capito il potenziale di questa risorsa finanziaria non così “tradizionale”. In questo scenario così dinamico è davvero tutto possibile.