L’emergenza migranti, nel giorno della visita di Giorgia Meloni a Bruxelles, è stata tra i temi al centro dei colloqui con le istituzioni.
La Commissione europea “non è responsabile del coordinamento” delle azioni di salvataggio in mare ma “occorre sottolineare che è un obbligo morale e legale” per gli Stati membri salvare persone. Mentre il premier italiano auspica “un cambio di punto di vista” sul tema, dall’Ue arriva la puntualizzazione sullo stallo da giorni in atto: quasi mille migranti sulle navi Ocean Viking, Geo Barents e Humanity 1 sono sempre al largo della Sicilia, fuori dalle acque italiane, senza un porto che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, non ha concesso.
Meloni: “Sulla difesa dei confini Ue disponibile all’ascolto” – “Abbiamo parlato ovviamente di flussi migratori, di un cambio dal punto di vista della posizione italiana per cui per noi la priorità di diventa una priorità che è già prevista nelle normative europee, che è la difesa dei confini esterni e anche questa è una materia ovviamente molto delicata e importante sulla quale ho trovato delle orecchie disponibili all’ascolto”. Queste le parole del presidente del Consiglio al termine della visita alle istituzioni europee.
Riunione tra Piantedosi e delegati Spagna, Malta, Grecia e Cipro – In una riunione con i colleghi del Med 5 (Spagna, Malta, Grecia e Cipro) Piantedosi ha riferito della volontà di elaborare una linea condivisa tra i 5 Paesi rivieraschi centrata sul governo dei flussi migratori e sul rafforzamento dei canali di ingresso regolari. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto alla Germania (la Humanity batte bandiera tedesca) il rispetto delle regole. Mentre Sos Mediterranee, che gestisce la Ocean Viking, si è rivolta a Spagna, Francia e Grecia per poter sbarcare, visto il fermo no di Italia e Malta. www.tgcom24.mediaset.it