La crisi energetica si fa sentire anche sulle parrocchie. Così don Stefano Mario Pellegrini, parroco di Castione della Presolana, Bratto e Dorga, nella Bergamasca, ha deciso di ridurre in maniera drastica l’illuminazione nelle chiese durante le celebrazioni. “Nelle Messe feriali teniamo le luci delle chiese spente – spiega -. Recuperiamo così il modo tradizionale di vivere l’Eucaristia: per 16 secoli c’era solo qualche candela attorno all’altare, che garantiva al prete di poter leggere, mentre i fedeli rimanevano nella penombra naturale. In questo modo viene risaltato il centro: il tabernacolo e la celebrazione”. Nelle Messe festive qualche luce verrà invece accesa.
Ma non solo candele sull’altare durante la Messa per fronteggiare il caro bollette. “Saranno ridotti i punti luce, in ogni sacrestia abbiamo indicato quali devono essere accesi, saranno dimezzati. Torneremo a vedere tutte le luci accese solo nella Messa della notte di Pasqua”, aggiunge don Pellegrini.
È stato anche rivisto l’orario delle Messe, in modo da sfruttare il più possibile la luce naturale. La decisione del sacerdote è arrivata dopo aver ricevuto la bolletta del gas della scuola dell’infanzia, salita dai 24.303 euro del primo trimestre scolastico del 2021 ai 41.809 euro dello stesso periodo di quest’anno.
“Negli edifici parrocchiali e nelle scuole dell’infanzia la notte non si illumina nulla – aggiunge -, mentre nelle chiese da anni abbiamo iniziato a sostituire le luci con i led. Per gli allenamenti nel campo di calcio ho chiesto sin da subito di ridurre almeno di un terzo l’illuminazione”, conclude il parroco. www.tgcom24.mediaset.it