(www.livornotoday.it) – Prima la proposta, poi l’approvazione pressoché unanime, infine la soddisfazione e la convinzione per aver raggiunto l’obiettivo. Il liceo Niccolini-Palli dice ‘no’ alle distinzioni di genere e lo fa (anche) attraverso l’istituzione di due bagni neutri, che possono quindi essere utilizzati da ragazze e ragazzi indistintamente e che rappresentano un compromesso per ogni studente e studentessa che non si senta a proprio agio in un bagno esclusivo. Due toilette, dunque, una nel plesso di via Ernesto Rossi e l’altra in quello di via Maggi, identificate con una cartellonistica dedicata.
L’iniziativa è stata caldeggiata e proposta dalla dirigente scolastica Teresa Cini, al primo anno di incarico al Niccolini-Palli. Un progetto che è stato portato sia all’attenzione del collegio docenti che a quella del consiglio d’istituto, dove è stato approvato in pratica all’unanimità, raccogliendo ampi consensi da parte del personale scolastico. E non solo, ovviamente, perché anche i ragazzi e le ragazze hanno applaudito a questo passo deciso in avanti in quanto a diritti e uguaglianza.
La dirigente scolastica Teresa Cini: “Una scelta unanime in cui crediamo molto”
“Si tratta di una cosa a cui crediamo molto e che i tempi attuali ci impongono di fare – ha spiegato la dirigente scolastica Teresa Cini -. Già alle scuole medie, dove ero fino allo scorso anno, ci sono casi di ragazzi e ragazze in cui si riscontrano disforie di genere (disarmonia percepita tra il sesso percepito e quello assegnato alla nascita). Un aspetto – prosegue la dirigente scolastica del Niccolini-Palli – che mi è rimasto in testa e che si è trasformato in uno dei primi atti concreti che ho portato all’attenzione del collegio docenti e del consiglio d’istituto, anche a seguito di alcune situazioni specifiche”.
Una proposta che come ha sottolineato con soddisfazione e determinazione la stessa dirigente scolastica non ha trovato ostacoli di nessuna natura. “Già lo scorso anno – ha aggiunto – la scuola aveva deliberato l’approvazione del regolamento per la carriera Alias”, ovvero una soluzione per gli studenti e le studentesse che nelle scuole, nei licei o nelle università vogliono vedere riconosciuta la propria identità di genere. Persone che non si riconoscono nel sesso biologico assegnato alla nascita. Un passo importante, quindi, ed estremamente significativo per quanto riguarda i diritti e il rispetto del prossimo. “Per rimuovere ostacoli di ogni ordine e genere – ha concluso la dirigente Teresa Cini -, e per consentire a tutti di poter vivere con serenità”.