TEL AVIV, 7 OTT – Un palestinese della Cisgiordania accolto due anni fa in Israele da una organizzazione di assistenza e protezione agli omosessuali è stato brutalmente ucciso due giorni fa da sconosciuti che hanno poi abbandonato il suo corpo a Hebron, in Cisgiordania. Le immagini del cadavere, gravemente mutilato, hanno suscitato grande emozione e forte riprovazione in Cisgiordania e le autorità hanno ordinato che non siano più rilanciate. La polizia palestinese ha nel frattempo arrestato una persona che potrebbe essere coinvolta nel delitto.
Il Jerusalem Post precisa che la vittima si chiamava Ahmad Abu Marakhia ed aveva 25 anni. In Israele era stato assistito dall’associazione ‘Al-Bait al-Mokhtalef’ (Una casa diversa) che aveva provveduto a garantirgli un permesso temporaneo di residenza fino a un trasferimento definitivo in Canada, che sembrava ormai a portata di mano. La mattina di mercoledì era ancora a Tel Aviv, diretto al suo lavoro, mentre il suo cadavere è stato trovato la sera stessa a Hebron. Secondo i media è presumibile che l’uomo sia stato rapito in territorio israeliano.
La parlamentare laburista araba Ibtisam Mara’ana, che quest’anno si è prodigata per allestire in Israele ostelli protettivi per gli Lgbt palestinesi, ha espresso dolore per l’uccisione di Abu Marakhia e ha assicurato che proseguirà i propri sforzi a favore degli Lgbt palestinesi anche nella prossima legislatura. Secondo il Times of Israele sono oggi 90 gli Lgbt palestinesi che hanno ottenuto accoglienza in Israele perchè temevano per la propria vita in Cisgiordania. (ANSAmed)