Non ha difficoltà ad ammetterlo: domenica notte, quando la tendenza a favore del centrodestra era ormai delineata, ha avuto un momento di sconforto. Un sentimento, confessa Elsa Fornero dalle colonne della Stampa, quotidiano di cui è editorialista, naturalmente permane tuttora. Invece di gioire per l’affermazione di una donna, infatti, in lei da tre giorni «prevalgono lo sconforto e la rassegnazione».
Lo stato di prostrazione è causato, scrive l’ex ministro del Lavoro del governo di Mario Monti – l’autore della contestata riforma delle pensioni -, dalla presenza della Fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia, partito che già nel nome mostra la sua impronta «maschilista».
Il punto è che la Fiamma «ci riporta direttamente a un periodo drammaticamente negativo perla storia italiana» (ma quale? Il Movimento sociale italiano è stato all’opposizione dalla sua fondazione allo scioglimento durante la repubblica. E non risulta che durante il fascismo fosse un simbolo del regime. Oltrettutto la Fiamma era nel simbolo di An, protagonista di molti governi della “seconda repubblica”, ndr).
Ma l’aspetto più surreale dell’articolo di Fornero è l’auspicio che sia il Quirinale a intervenire. «Toccherà al presidente Mattarella decidere quanto questo (il presunto armamentario ideologico della destra, ndr) sia compatibile con il giuramento della Costituzione». Vale la pena sottolineare che questo aspetto, dal 1946 in poi, non è mai stato sollevato da alcun precedessore di Mattarella sul Colle. liberoquotidiano.it