Se io fossi – Se io fossi un giudice della Consulta nominato da Mattarella, col compito di difendere l’operato del governo, direi più o meno che “oggi l’obbligo vaccinale non serve più, ma al tempo in cui fu decretato serviva”. Così, direi una colossale e micidiale FALSITÀ.
La falsità di tale affermazione sta principalmente e sinteticamente in 4 punti:
1. Sin dall’inizio non v’era alcuna prova scientifica degna di questo nome che l’inoculo proteggesse dall’infezione.
2. Pur in assenza di farmacovigilanza attiva e pur avendo Pfizer già celato più di 1000 decessi, dai primi mesi si era capito che questi cosiddetti “vaccini” sono patogeni decine di volte più di quelli convenzionali e provocano morti. Questo viola ipso facto il rispetto della persona umana citato dall’art. 32.
3. Anche nel caso in cui si volesse sostenere che protegga dall’infezione (ma non protegge), gran parte degli operatori sanitari si erano già fatti inoculare spontaneamente, per cui l’inoculo obbligatorio di una minima parte di soggetti non avrebbe avuto alcun effetto sulla “collettività”. Lo stesso vale per i comuni cittadini, in buona parte convinti dalla martellante propaganda e non dall’obbligo.
4. Nel caso si volesse sostenere che l’inoculo protegge comunque “dalla malattia grave” (argomento inserito dal CGA Regione Sicilia), si tratterebbe di un errore giuridico mostruoso. Infatti questo argomento NON È contemplato dalla Costituzione (art. 32) per autorizzare un trattamento sanitario obbligatorio verso un cittadino sano.
prof. Paolo Bellavite – https://t.me/PaoloBellavite/4815