Le automobili moderne diventano sempre più hi tech dotate di sistemi di assistenza utili a facilitare la vita dei guidatori e a rendere le vetture più sicure.
Ad esempio, già da diversi anni molte automobili non adottano più le tradizionali chiavi per l’apertura delle portiere e l’accensione, impiegando telecomandi o smart key. La notizia che arriva dagli Stati Uniti, ad ogni modo, è abbastanza singolare, già, perché Brandon Dalaly, il proprietario di una Tesla Model 3, ha scelto un modo realmente unico per aprire la propria auto.
Chip impiantato sotto pelle
A Dalaly, infatti, è sufficiente avvicinare la sua mano alla portiera della vettura per attivare il sensore che dà l’input per l’apertura. E non è tutto, poiché semplicemente avvicinando la mano ai comandi è anche in grado di avviare il motore dell’auto. Com’è possibile tutto ciò? Semplice (ma al tempo stesso impensabile): la risposta è grazie a uno speciale chip impiantato sotto pelle all’interno della sua mano destra a inizio agosto.
Apprendendo la notizia, i lettori più nerd e chiunque ci abbia giocato avranno immediatamente pensato a Cyberpunk 2077, videogame per consolle e PC uscito a fine 2020, ambientato in un futuro distopico in cui i protagonisti sono umani ma con abilità speciali loro conferite proprio dall’impianto di chip e hardware. Ciò che ha fatto Brandon Dalaly, al contrario è tutto vero (non postiamo il video perché mostra parte dell’operazione e potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno, ma si può facilmente trovare su YouTube o Twitter) e rientra in un programma di sperimentazione che coinvolge circa un centinaio di persone.
Il chip che utilizza Brandon si chiama VivoKey Apex, e ha lo stesso funzionamento dei chip NFC (che vuol dire Near Field Communication) adottati per i pagamenti contactless e può essere utilizzato anche per altre operazioni dallo storage di dati alla gestione delle carte di credito.
Ad occuparsi dell’installazione del chip impiantato sotto pelle è stato un piercer professionista con alle spalle una lunga esperienza. Dopo aver anestetizzato l’arto con della lidocaina, Dalaly si è lasciato impiantare il chip come fosse un piercing sottocutaneo. Il metodo utilizzato, infatti, è lo stesso soltanto che il contenuto è differente. Il chip è avvolto in sostanze biocompatibili come i biopolimeri, e una volta impiantato il corpo lo ingloba nei suoi tessuti. Il costo complessivo dell’operazione è stato di circa 400 dollari (300 per il chip, 100 per l’installazione). https://www.today.it