Elezioni politiche in arrivo, tempo di dibattiti a raffica. A guardare le edizioni dei tg in tv o le trasmissioni dedicate ai botta e risposta quotidiani, un dato emerge con evidenza: “la legge n. 28 del 2000 (par condicio) è costantemente violata“. A dirlo all’Adnkronos è proprio l’ideatore della legge Vincenzo Vita.
“Agli smemorati -sottolinea- va ricordato che la normativa è in vigore dalla serata dello scorso giovedì 21 luglio, quando è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (online) il decreto firmato dal presidente Mattarella. Il testo della disciplina sulla parità di accesso ai mezzi di informazione nei periodi elettorali, tuttora in vigore e mai abrogata, introduce tempistiche diverse per stabilire le modalità di rappresentazione dei soggetti in campo. I criteri sono stabiliti secondo le proporzioni mutuate dalle assemblee disciolte fino alla presentazione delle liste, per divenire egualitari nell’ultima fase”.
E le personalità politiche e il governo come possono essere presenti? “Solo nel caso vi siano strette esigenze di ‘notiziabilità’, proprio per evitare forme improprie di cattura del consenso. Insomma, la comunicazione (news a parte) deve avvenire attraverso appositi ‘contenitori’ collegati alle testate giornalistiche. E poi, naturalmente, ci sono le tribune, nonché i messaggi autogestiti dei vari partiti”. (segue)
Par condicio . ‘Social pervasivi: si ricorre a fb o a tw come ‘bacheche’ elettroniche’
Sulla materia sono attesi i regolamenti applicativi della legge, varati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e dalla Commissione parlamentare di Vigilanza. “Che dio le assista -esclama Vita- Di fronte a un considerevole aumento dell’ascolto dei programmi (il racconto della crisi è stato finora ‘dramma e telenovela’), siamo davanti a un’ampia cancellazione della l.28/2000. Il delitto, forse, non era mai stato così perfetto. E tutto ciò non sembra suscitare neppure quel minimo senso di colpa, che pure le infrazioni di solito suscitano”.
Nell’attuale contesto in cui la politica è ormai un ‘format’ spalmato in trasmissioni lunghissime e a basso costo, “la par condicio -sostiene Vita- avrebbe un valore persino maggiore. La campagna elettorale stavolta si svolge in un periodo estivo assai poco adatto ai comizi di piazza: i media faranno la parte del leone e la formazione dell’opinione pubblica passerà soprattutto dal video e dalle onde hertziane. I quotidiani ormai hanno un’influenza minore”.
Ma oggi più della metà dell’universo informativo è costituito dai social… “S’, con un ruolo crescente e pervasivo. In questa gara in testa ci sono Salvini e Meloni, cui segue Conte. Le anime progressiste (o di sinistra) sembrano stentare a entrare nelle logiche dell’istantaneità. Troppo spesso si ricorre a Facebook o a Twitter come ‘bacheche elettroniche’. TikTok è, almeno in parte, ignorato, pur essendo il luogo di attrazione dei giovani. Sarebbe il momento giusto per regolare questo comparto”. (di Rossella Guadagnini) – ADNKRONOS