“Su una base comune di valori e programmi, riassumibili nell’agenda Draghi, è possibile costruire con il Pd un’alleanza elettorale di un fronte largo per battere le destre. E se vinciamo, indichiamo Draghi premier. Ma vanno chiarite prima alcune cose”. Carlo Calenda, leader di Azione, alla vigilia del lancio del suo programma insieme a +Europa di Emma Bonino, non esclude – in una intervista a “La Stampa” – che si possa compiere una svolta rispetto alla sua corsa in solitaria ipotizzata fin qui: ovvero un’alleanza di centrosinistra, fatta da varie sigle, compresa Azione, unite nella lotta con candidati comuni nei collegi uninominali.
“Ho visto negli ultimi giorni che il Pd ha fatto una scelta netta sui 5 Stelle. Ma attenzione, patti chiari, a Letta chiederò una cosa precisa. Ci vuole rispetto reciproco nella differenza, dovrebbe essere un polo europeista e democratico, con un’area liberal e una socialdemocratica. Non un listone unico”. “Letta – aggiunge – deve domandare a tutti i suoi compagni di strada se sono d’accordo con l’agenda Draghi. Se uno dice no all’invio di armi in Ucraina e un altro dice che non vuole il rigassificatore, di che parliamo? Che offerta politica sarebbe? Molto confusa e con poco appeal, giusto?”.
Un’alleanza col Pd è una svolta rispetto alla corsa solitaria di Azione evocata fin qui: “Ma io non ho mai detto che non ci saremo alleati, ma se c’è una cosa imparata da Draghi è che ci si allea per fare delle cose, non contro qualcuno: domani (oggi) presentiamo le nostre idee e su quelle apriremo un dialogo, ma non si può pensare che si risolva tutto con una coalizione contro qualcuno”, ha concluso Calenda. www.agenzianova.com