MILANO, 15 giugno – Un rappresentante di Regione Lombardia, un assessore o un consigliere, parteciperà formalmente al gay pride il prossimo 2 luglio a Milano indossando la fascia istituzionale, mentre la facciata di palazzo Pirelli sarà illuminata con i colori della bandiera arcobaleno. È quanto prevede la mozione approvata con voto segreto in Consiglio regionale (39 i favorevoli e 24 i contrari), per “ribadire l’impegno della Regione volto a superare qualsiasi forma di discriminazione e disuguaglianza, promuovendo il pieno rispetto della dignità umana, per una società più giusta e equa”.
Si tratta “finalmente di un gesto simbolico ma concreto, a sostegno di una Lombardia più inclusiva, di discontinuità rispetto al passato” sottolinea il consigliere del Movimento Cinque stelle, Simone Verni, primo firmatario del testo pronto a sfilare con la fascia della Regione.
Il gay pride è “una manifestazione che dà lustro a Milano e alla Lombardia” osserva Michele Usuelli di +Europa.
“Un segno tangibile della tutela dei diritti e della solidarietà – aggiunge la consigliera del Pd, Paola Bocci – credo sia importante da parte della Regione. Non possiamo essere indifferenti come istituzione lombarda”.
Contraria la Lega, secondo cui la partecipazione all’evento rappresenta “una inutile ostentazione che nulla ha a che vedere con la difesa dei diritti civili”. Per la consigliera Silvia Scurati, “Il gay pride non è altro che una esibizione, di pessimo gusto, che rappresenta solo una parte degli omosessuali, ovvero quella politicizzata ed estremista che troppo spesso ha come obiettivo offendere e insultare simboli e valori cristiani”. (ANSA).