Vaiolo scimmie, Ecdc (UE): ‘trasmissione non legata a orientamento sessuale’

vaiolo delle scimmie Liguria

Ora che, in estate, “ci saranno più raduni di massa anche per le comunità Msm (Men who have Sex with other Men, uomini che fanno sesso con altri uomini, ndr), piuttosto che cancellarli dovrebbero essere visti come un’opportunità per aumentare la consapevolezza sui rischi e sui sintomi“. Lo dice la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon, in videoaudizione alla commissione Envi del Parlamento Europeo. “E’ anche importante – continua – prevenire la stigmatizzazione, chiarendo che la trasmissione del vaiolo delle scimmie non è legata all’orientamento sessuale”. Bisogna invece “informare su cosa fare e dove andare quando si sviluppano i sintomi”. Gli eventi di massa sono “opportunità per fare della promozione sanitaria”.

Il vaiolo delle scimmie, ricorda, “non si diffonde facilmente da persona a persona”. Il contagio “avviene tramite un contratto stretto con materiale infetto proveniente da lesioni cutanee di una persona infetta oppure il droplet respiratorio con un contatto viso a viso prolungato e stretto. Nell’epidemia in corso – continua Ammon – la localizzazione dei casi suggerisce che la trasmissione avvenga tramite contatto sessuale.

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L’espansione fuori dai Paesi in cui il virus è endemico “è iniziato il 7 maggio, con una persona nel Regno Unito che proveniva dalla Nigeria. Non è insolito, era già capitato negli anni passati”. “Ma dal 18 maggio – aggiunge Ammon – in poi più Paesi dell’Ue e del See hanno riportato altri casi confermati o sospetti. Ora il focus è su una rapida diagnosi che consenta l’isolamento e il tracciamento dei contatti dei casi di vaiolo delle scimmie. Per farlo, bisogna fare alcune cose”.

“Prima di tutto, serve una forte comunicazione del rischio e un’interazione con le comunità Msm e anche con il pubblico in generale – aggiunge Ammon – i messaggi devono essere un po’ diversi”. Oggi la probabilità che il vaiolo delle scimmie si diffonde tra gli uomini che fanno sesso con altri uomini “è considerata elevata nell’Ue e nel See. Tuttavia, va notato che la probabilità di una diffusione alla popolazione generale è bassa. E la maggioranza dei casi ha presentato sintomi lievi”. Per Ammon, infine, “è essenziale aumentare la consapevolezza nel personale sanitario, specie per i medici di base, i dermatologi e le cliniche specializzate nelle malattie a trasmissione sessuale”.  (AdnKronos Salute)