Embargo gas e petrolio, Yellen: dannoso per l’Europa, non per la Russia

Yellen gas e petrolio

Dopo settimane in cui gli Usa hanno spinto l’Europa ad aggravare sempre più le sanzioni contro la Russia, ora la segretaria di Stato al Tesoro Janet Yellen tira improvvisamente il freno a mano: raccomanda “cautela” sull’idea di imporre una completa messa al bando sul gas e petrolio importati da Mosca. Che in termini pratici significa sconsigliarlo. Perché secondo Yellen potrebbe rivelarsi un boomerang: potrebbe non avere un impatto così negativo sulle finanze pubbliche russe, dato che innescherebbe ulteriori rialzi dei prezzi del petrolio che farebbero alzare il gettito delle restanti forniture russe. Ma intanto peggiorerebbe il quadro dei rincari per tutto il resto del mondo.

“Avrebbe un impatto dannoso sull’Europa e altre zone del mondo”, ha infatti sostenuto Yellen. “Chiaramente sul medio termine l’Europa deve ridurre la sua dipendenza sulla Russia rispetto all’energia, ma dobbiamo essere cauti quando pensiamo a una completa messa al bando, diciamo, sull’import di petrolio”.

Parlando in una conferenza stampa, secondo quanto riporta il Financial Times, la numero uno del Tesoro Usa (ed ex presidente della Fed) ha ipotizzato che bisognerebbe piuttosto cercare di ridurre il più possibile il gettito a favore della Russia dall’export di gas e petrolio. “Se riuscissimo a trovare un modo per farlo, senza danneggiare l’intero pianeta con prezzi dell’energia più alti sarebbe l’ideale”, ha detto. Certo, come realizzare una cosa simile è difficilmente ipotizzabile.  (askanews)