di Chiara Clausi – Un uomo con ghigno sorridente impugna un grosso coltello mentre regge una testa mozzata con i capelli lunghi nell’altra mano. Sembra un film dell’orrore ma è successo per le strade di Ahvaz, nella provincia del Khuzestan, in Iran. Il video è stato visto da decine di migliaia di persone. Ghazal Heidari, questo il nome dell’uomo, è stato arrestato dalle forze dell’ordine dopo aver confessato l’omicidio ed averlo giustificato citando un presunto tradimento da parte della moglie diciassettenne Mona che aveva sposato quando lei aveva 12 anni. L’uomo ha una figlia di tre anni e con lui è stato arrestato anche suo fratello, accusato di averlo aiutato.
L’incidente sta suscitando polemiche e molti iraniani, inclusi funzionari e celebrità dei media, hanno chiesto l’approvazione di leggi contro la violenza nei confronti delle donne. «Un essere umano è stato decapitato, la sua testa è stata mostrata per le strade e l’assassino ne era pure orgoglioso» ha affermato il quotidiano riformista Sazandegi. «Come possiamo accettare una tragedia del genere? Dobbiamo agire affinché quanto accaduto non si ripeta».
Decapita la moglie, “ignoranza devastante”
La famosa regista Tahmineh Milani ha scritto su Instagram: «Mona è stata vittima di un’ignoranza devastante. Siamo tutti responsabili di questo crimine». Molti iraniani hanno criticato il Parlamento a causa della mancanza di una legislazione efficace in materia di protezione delle donne e per prevenire che giovanissime vengano costrette a sposarsi ancora minorenni. In anni recenti, la pratica del cosiddetto «delitto d’onore» ha creato già discussioni nella società iraniana come nel caso della decapitazione della 13enne Romina Ashrafi nel 2020 da parte del padre dopo una fuga d’amore con il suo fidanzato non accettato dal genitore.
Il governo ha cercato di correre al riparo e ha chiuso il sito web di notizie Rokna – che aveva condiviso il video dell’uomo – dicendo che «ha disturbato psicologicamente la società». Secondo una Ong per i diritti delle donne ad Ahvaz, negli ultimi due anni circa 60 donne sono state vittime di delitti d’onore, comprese alcune di 10 o 15 anni. Nessuno degli autori degli omicidi è stato assicurato alla giustizia.