Il mostro europeo e l’Italia, vittima predestinata
di Lidia Sella
Nessuno verrà mai in nostro soccorso. I popoli devono tentare di salvarsi da soli. A qualunque costo.
Le oligarchie finanziarie hanno sgretolato sovranità territoriale e monetaria, liquidato il patrimonio industriale pubblico, eroso le tutele dei lavoratori, mutilato piccola e media impresa. I cavalieri dell’Apocalisse, per fiaccare l’Occidente, hanno impiegato anche armi non convenzionali: immigrazione clandestina, droghe, psicofarmaci, liberazione sessuale. “Il laboratorio per la distruzione” ha disintegrato etica, tradizioni, spiritualità. Uno sfacelo progressivo, e per nulla casuale. Il dispotismo plutocratico non si accontenta infatti di strozzarci con fisco, usura e spread, ma si prefigge di soffocare nazioni e radici identitarie.
I signori del denaro cavalcano Great reset, digitalizzazione, quarta rivoluzione industriale. Mirano a un’omologazione globale, fondata su ideologia gender, transumanesimo, internet delle cose, eliminazione del contante. E abolizione della proprietà privata. Un percorso che, in base all’agenda mondialista, dovrebbe compiersi entro il 2030, massimo 2050.
Sull’onda del panico pseudo-pandemico, hanno intanto introdotto la nuova normalità – lavoro in remoto, scuola a distanza, forti restrizioni alla libertà personale – e una sorveglianza tecno-sanitaria modellata sul sistema di credito sociale cinese.
Con il ricorso alle tecniche di psicologia di massa perfezionate dalla Scuola di Francoforte e dall’Istituto Tavistock, i furfanti di Davos hanno operato una sorta di ipnosi collettiva e creato un clima da guerra civile, carico di odio.
I grandi burattinai hanno investito sul terrorismo mediatico, inasprito la censura, allestito un patetico teatrino di virologi dallo scarso punteggio Scopus, collusi con le multinazionali farmaceutiche.
Specializzati in gestione fraudolenta della Sanità, Dpcm illegittimi, emergenza arbitraria e Parlamento esautorato, questi Attila del diritto hanno calpestato la Costituzione, il Codice di Norimberga, il Trattato di Oviedo, la Carta dei diritti umani, lo Statuto della Corte penale internazionale, il Patto sui diritti civili e politici e quello sui diritti economici, sociali e culturali.
I cittadini italiani sono quindi sottoposti a una repressione feroce, nel quadro di un esperimento di ingegneria sociale che discrimina i non vaccinati, li sospende senza stipendio dall’esercizio della propria professione, vieta loro l’uso dei mezzi pubblici e ne impedisce l’accesso praticamente ovunque, toilette comprese. Con le forze dell’ordine che non risparmiano manganellate, idranti e lacrimogeni su folle di manifestanti inermi. Siamo vittime di uno Stato di polizia che infligge T.s.o. ai renitenti, quarantene ai sani, arresti domiciliari agli innocenti, l’uso della mascherina in segno di sottomissione, torture ai bambini e l’obbligo vaccinale, che non solo ci ha vincolati all’odiosa tessera verde ma ci ha trasformati in cavie da laboratorio.
Eppure, se questi trattamenti genici non fossero pericolosi, perché allora proteggere i medici vaccinatori con lo scudo penale, minimizzare o insabbiare reazioni avverse e decessi, rinunciare a una farmacovigilanza attiva e consentire che la Pfzeir attenda sino al 2076 per svelare i retroscena della sperimentazione?
Nuovo Ordine Mondiale
Banche d’affari, multinazionali, massoneria, aristocrazie e Chiesa post-conciliare lavorano all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. L’Italia, colonia americana in mano a governi-fantoccio, è chiamata a fungere da apripista. Qui Magistratura e media di regime già eseguono a puntino gli ordini del grande capitale. E l’opposizione è muta. Ma se la nostra penisola è stata scelta per indicare la via verso la servitù ci sono anche altre ragioni: le meraviglie paesaggistiche e la ricchezza di capolavori che fanno gola ai conquistatori; l’influenza del Vaticano; la posizione geopolitica strategica; la presenza della NATO, con una novantina di testate nucleari sul nostro territorio; il legame con la mafia, collaudato sin dallo sbarco in Sicilia nel 1943; l’attività di lobbing svolta dalle logge massoniche, come a Potenza, in Basilicata, città da dove provengono sia il generale Figliuolo che i ministri Speranza e Lamorgese; l’elevato grado di corruzione dell’amministrazione pubblica, tra le peggiori d’Europa, ventesima su 27 (vedi rapporto Transparency International 2020); l’imposta sulle plusvalenze delle partecipazioni azionarie, aliquota fiscale agevolata, attorno all’11%, una manna dal cielo per chi possegga quote di controllo di società ad azionariato diffuso; una popolazione vecchissima; un tasso di analfabetismo funzionale che, tra i 16 e i 65 anni, sfiora il 28%; la scarsa libertà di stampa (in base al Reporter Sans Frontières 2021, siamo quarantunesimi in classifica).
Grazie ai subdoli uffici di Renzi e della Lorenzin, ci eravamo già anche conquistati il ruolo di capofila nelle politiche vaccinali. Ai registi del Truman Show planetario non sembrerà vero infine di aver tradotto in cieca obbedienza la proverbiale indisciplina degli Italiani. Piegato il Bel Paese, gli altri dovranno seguire l’esempio? Come spiegare altrimenti l’accanimento con cui la nostra povera patria è stata bersagliata negli ultimi due anni?
Ormai in effetti ci hanno tolto tutto: libertà, diritti, lavoro, trasporti, socialità, svaghi, dignità. E persino il respiro. Prima sudditi, adesso schiavi. Chi tuttavia ha acquisito il 90% del potere, di solito punta al 100%. Perciò la morsa della tirannide non si allenterà.
Coloro che avversano il vaccino sono consapevoli del business, della truffa e dei piani diabolici orchestrati dalla cupola atlantista. Ecco perché vengono irrisi, denigrati, discriminati, ghettizzati, perseguitati. I c.d. “no vax” sono giudicati nemici, fuorilegge, eretici, proprio poiché si ostinano a ragionare in maniera logica, lucida, libera e critica. E il loro profilo, di conseguenza, viene criminalizzato e patologicizzato, come in ogni totalitarismo che si rispetti.
La nostra antica civiltà è insomma sull’orlo del baratro.
Ma se un bel giorno di primavera i palazzi simbolo della dittatura europea, a Bruxelles o a Strasburgo, venissero accerchiati da milioni di dissidenti, provenienti da tutti i Paesi membri, e scortati magari dalle forze di polizia ribelli, allora forse i nostri aguzzini sarebbero costretti a battere in ritirata.
Lidia Sella è giornalista e scrittrice. Pallottole è il suo libro più recente.