“Il lavoro agile e quindi le tecniche per il lavoro agile non sono una perdita di tempo. Lo dico perché mi preoccupa la degenerazione anche lessicale che c’è stata negli ultimi mesi. Per una fase, quando eravamo dentro la tragedia Covid, nessuno si è permesso di mettere in discussione lo smart working. Ora che siamo ripartiti, ho la sensazione che ci sia chi prova a screditare una cosa che in realtà è dentro la dinamica della nostra vita futura”.
Lo ha detto Francesco Boccia, ex ministro e fondatore Digithon, in chiusura della maratona digitale che si è conclusa oggi. “Il lavoro agile – ha sostenuto – ci sarà sempre di più, si valuterà sempre di più la qualità del lavoro e i risultati ottenuti e meno le ore che si lavora e per fare questo è necessario evitare di far passare l’assioma che lo smart working o lavoro agile significa non lavorare, perché siccome da qualche parte questa cosa anche abbastanza vergognosa è stata fatta passare, da DigithOn è arrivato esattamente l’approccio opposto”.
Lo smart working, risultati eccezionali
“Infatti, si è dimostrato – ha aggiunto – come si può fare quasi tutto e se lo si fa e lo si fa bene, i risultati sono eccezionali. Spero lo comprenda anche il governo evitando di trasformare lo smart working in una cosa diversa da quella che i ragazzi di oggi conoscono meglio dei parrucconi di Stato. Il mio invito al governo è anche di rafforzare anche le recinzioni per la sicurezza informatica come dimostra la vicenda Siae. E’ fondamentale regolamentare la sicurezza, così come è fondamentale regolamentare le criptovalute. Purtroppo c’è un ritardo molto serio delle autorità centrali in tutta Europa e nel mondo”. www.rainews.it
Sicuramente è il futuro dei comunisti che che riguardo il lavoro hanno molta difficoltà a riconoscerlo, per cui …