Il Pd odia i fascisti, poi con la giunta di Zingaretti li finanzia

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di Antonio Amorosi – La sinistra “i fascisti li mette al muro” dicono nelle manifestazioni, “fuori dall’arco costituzionale”, sì ma nei discorsi da salotto perché un fascista in casa serve sempre. E lo si finanzia.
A poche ore dall’entrata in vigore del Green Pass, paravento per nascondere la terrificante gestione della pandemia fatta dal governo italiano con all’attivo oggi 131.000 morti da Covid e un’assistenza sanitaria domiciliare mancante, torna nel dibattito nazionale la paura del fascismo che aggredisce le istituzioni della Repubblica.

Sabato in piazza ci sarebbero state delle “convergenze eversive” tra i manifestanti che hanno partecipato al corteo contro il Green Pass e i fascisti, come hanno ripetuto gli opinion maker e più volte i tg, primo fra tutti il Tg1Rai a trazione governativa. In questa situazione emergenziale, contestando il governo, in un modo o nell’altro si è responsabili di fomentare quanto accaduto. Poi c’è il baluardo antifascista che distingue i buoni (la sinistra) dai cattivi (i fascisti). Il segretario del Pd Enrico Letta sui gruppi di estrema destra: “È l’ora di sciogliere Forza Nuova”.

Nelle puntate immediatamente precedenti abbiamo visto: le rivelazioni sul caso Luca Morisi (braccio destro di Salvini) tra gay, droga e ricatti; le inchieste insider su Lega e Fratelli d’Italia. Poi è arrivata l’irruzione nella sede della Cgil durante la manifestazione contro il Green Pass, tutti gli approfondimenti televisivi sugli scontri e quanto accaduto e le parole del vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano che in seguito alle dichiarazioni, per lui poco chiare, di Giorgia Meloni, ha paventato di mettere FdI fuori dall’arco costituzionale. Provenzano: “In questo modo FdI si sta sottraendo all’unità delle forze democratiche e repubblicane contro i neofascisti che attaccano lo Stato”.

Ce li vedete Boris Johnson o Emmanuel Macron restare al loro posto dopo una manifestazione di massa contro il governo, capeggiata dall’estrema destra, che assalta la sede del principale sindacato nazionale? In un Paese civile Mario Draghi e tutta la catena di comando dovrebbero firmare le dimissioni. Invece in Italia il governo non fa niente o non è in grado di prevenire o fermare gli scontri e le responsabilità ricadono sull’opposizione, Fratelli d’Italia. Incredibile.

In Italia non si dimettono gli organi del governo, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese o altri, e si rappresenta quanto accaduto (anche senza “gomblotto”) mescolandolo in favore del governo, distogliendo l’attenzione dalla gestione molto discutibile dell’ordine pubblico.

L’ex segretario Nicola Zingaretti sui fatti di Roma: “Non può esserci spazio per nessuna cultura di stampo neofascista e squadrista”.… “Perché tra le cause del fascismo forse c’è anche stata la sottovalutazione di quanto un mix di rabbia e proteste sociali determinò quello che l’Italia ha conosciuto”.
Chissà se Zingaretti ha “sottovalutato” il suo bando del 2021, della Regione Lazio che aiuta le associazioni culturali regionali per la pandemia, quando finanzia associazioni che si definiscono orgogliosamente fiere del fascismo, come “Foro 753”? Questione sollevata all’epoca da altre associazioni.

Del bando ne ha parlato affaritaliani qui

“Foro 753” finì anche sotto l’attenzione di alcuni media per la richiesta di fondi e si pensò che alla fine delle verifiche la Regione avesse depennato l’associazione. Ma “Foro 753” prima viene ammessa ma non è finanziabile per mancanza di fondi e successivamente, quando la Regione decide di aumentare il contributo, viene finanziata: “ammissibile per comprova di tutti i requisiti”, scrive il bando nell’ultima verifica.
L’associazione politica della destra radicale “Foro 753” ottiene 9.000 euro, posizione in graduatoria 1462.
Ecco come gli appartenenti al gruppo descrivono sé stessi, in un comunicato pubblicato da L’Osservatore quotidiano: “La militanza di migliaia e migliaia di giovani e meno giovani in tutta Italia ha radici lontane, basata su valori che hanno attraversato la storia, che sono antecedenti al fascismo (del quale siamo orgogliosamente fieri) e che continueranno ad esistere nel tempo”.

Nel sito web sono chiaramente espresse la loro attività e le finalità militanti. Nel 2017 manifestano contro la proposta di legge dell’esponente del Pd Emanuele Fiano, di sanzionare l’apologia di fascismo, srotolando uno striscione ai piedi dell’obelisco del foro italico che porta inciso il simbolo DUX: “Apri bocca e gli dai Fiano…la storia non si cancella”. Dicono di voler formare “uomini nuovi”… “con umiltà e spirito legionario”. E poi danno vita ad iniziative dove si parla di “mafia Lgbt” e di “no migranti infetti”.

Organizzano anche attività sociali, di volontariato, sportive e culturali nei quartieri, hanno varie sedi a livello nazionale. Fanno anche considerazioni più universali condivisibili come “riportare l’uomo al centro, non più il profitto”… questo “mostro è divenuto troppo grande e troppo potente, pervade ogni ambito della vita dei cittadini e li ha educati alla paura e alla sottomissione. Masse di nuovi schiavi ambiscono a lasciare le loro specificità e culture per un mondo dove tutti sono nessuno”.

L’associazione nel 2005 era stata sgomberata dal sindaco di Roma Walter Veltroni e dal presidente della regione Marrazzo per aver occupato nel 2002 un edificio storico del Celio. Occupazione che si rifà alle lotte antagoniste dei centri sociali autogestiti con la differenza che gli occupanti provengono tutti dall’area della destra radicale. Veltroni assegna poi loro uno stabile in via Beverino 49 a Torrevecchia-Boccea, ad un passo dal raccordo anulare, indirizzo attuale utilizzato nella richiesta dei fondi alla Regione Lazio.

Attenzione, non stiamo dicendo che “Foro 753” c’entri qualcosa con quanto accaduto sabato negli scontri e nell’occupazione della Cgil. Ma visto che, da quello che dice il Pd e la sinistra, tutte le aggregazioni fasciste, neofasciste o simpatizzanti contribuiscono a queste “convergenze eversive” perché poi le si finanzia?

Si dice che dissentendo sui provvedimenti del governo si alimentino queste “convergenze”. Ma lo stesso cliché non vale per la sinistra che finanzia i fascisti. Per loro non vale, perché loro sono “i buoni”. E’ l’ipocrisia di chi si dichiara sgomento davanti all’assalto della sede della Cgil e si meraviglia che ancora esistano i fascisti.
O dovremmo sciogliere pure la sinistra, il Pd e la giunta di Zingaretti perché finanziando i fascisti contribuiscono a creare questo clima da “convergenze eversive”?

E’ il solito balletto staccato dalla realtà e dai problemi concreti.

Per parafrase le parole dei portuali di Trieste che in questi giorni bloccano le attività contro il Green Pass non ci interessano i fascisti, i comunisti o i coglioni ma i milioni di lavoratori discriminati che a causa del Green Pass rimarranno a casa senza lavoro.

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