Organizzazioni criminali straniere in Italia: relazione della Dia

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Tutta la Penisola è interesse delle mafie. Lo rivela la Relazione della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) consegnata al Parlamento relativa al secondo semestre del 2020. Dai dati emergono sequestri alle organizzazioni criminali per un valore di 287 milioni e 441mila euro, tre volte di più di quanti ne sono stati sequestrati nei primi sei mesi dell’anno, quando i sequestri si fermarono a 88 milioni.

L’esistenza di una multiforme varietà di sodalizi stranieri e di collegamenti con organizzazioni criminali all’estero soprattutto per il narcotraffico, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani, documenta come la criminalità transnazionale rappresenti una minaccia reale a fronte della quale appaiono necessari un approccio globale e una più ampia visione del fenomeno. In tal senso l’avviato percorso di cooperazione internazionale cui la dia partecipa anche attraverso una progettualità autonoma ha permesso di conseguire significativi risultati info-investigativi”.

È un passaggio dalla relazione della direzione investigativa antimafia per il secondo semestre del 2020 in tema di “criminalità etnica” che rappresenta una componente consolidata nel panorama criminale nazionale”.

I criminali albanesi

Nel dossier si analizzano le varie consorterie straniere che operano in italia. “I criminali albanesi presenti su gran parte del territorio nazionale si esprimono attraverso diversi livelli di operatività. Alcuni agiscono in seno a piccoli gruppi anche multietnici per la commissione di reati contro il patrimonio. Di norma gli albanesi si occupano dell’approvvigionamento delle droghe che vengono poi cedute ai sodalizi autoctoni per la gestione dello spaccio”.

Organizzazioni criminali cinesi

I gruppi cinesi “appaiono organizzati con una struttura chiusa e inaccessibile e solo occasionalmente si rileva la realizzazione di accordi funzionali con organizzazioni criminali italiane o la costituzione di piccoli sodalizi multietnici per la gestione della prostituzione, la commissione di reati finanziari e il traffico di rifiuti”.

mafia nigeriana

I clan nigeriani

I clan nigeriani sono attivi in italia dagli anni ’80 e ad avere particolare rilievo sono i “cosiddetti secret cults le cui caratteristiche sono: l’organizzazione gerarchica, la struttura paramilitare, i riti di affiliazione, i codici di comportamento e in generale un modus agendi tale che la corte di cassazione si è più volte espressa riconoscendone la tipica connotazione di “mafiosità”.

Criminalità romena

Infine la criminalità romena si manifesta sia in forma non organizzata, sia attraverso gruppi strutturati. “Costituiscono inoltre settori operativi consolidati delle consorterie la tratta di donne da avviare alla prostituzione, i reati informatici e i reati predatori. Tale criminalità risulterebbe attiva nel settore dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento della manodopera in alcuni casi d’intesa con criminali italiani”.  http://www.rainews.it