Presentato esposto in tutte le Procure d’Italia sui morti Covid

mortalità terapia intensiva

È giunta alla redazione di Agenparl la notizia di un esposto presentato in varie procure della Repubblica che accerterebbe, attraverso una analisi chiara e puntuale di norme e fatti, responsabilità e colpevoli delle morti (poi classificate erroneamente “morti per covid”) da febbraio 2020 ad oggi.
Nell’articolato testo viene esaminato in modo rigoroso e totalmente documentato la violazione sistematica di norme nazionali e sovranazionali da parte di WHO, UNIONE EUROPEA e ITALIA.

Esposto in tutte le Procure d’Italia sui morti Covid

In particolare si analizza come, dal lato del nostro stato nazionale, con una circolare del Ministero della salute del febbraio 2020 siano state consegnate a tutti i medici del territorio delle check list il rispetto delle quali imponeva che tutta la sintomatologia respiratoria stagionale dovesse improvvisamente cambiare nome ed essere considerata “caso sospetto Covid 19”.
Per effetto di tale imposizione diagnostica dettata dall’alto, attribuendo al Covid 19 una genesi virale del virus sconosciuto ne conseguiva l’indisponibilità di cure/terapie efficaci ed i pazienti giungevano in ospedale in condizioni critiche dove veniva riconfermato l’errore diagnostico ed i pazienti indirizzati verso terapie antivirali, ventilazione meccanica.

In altre parole, larga parte dei decessi (per non dire tutti) si sarebbero potuti evitare ma questo articolato esposto spiega ragioni mediche e giuridiche che hanno stravolto un sistema sanitario già largamente compromesso in favore di logiche di potere e, una volta per tutte, ribalta il tema del negazionismo perché, date le prove schiaccianti contenute in questo testo, si dimostra che ad essere negazionisti sono le istituzioni, gli organi di stampa e il main stream che, a fronte di una pura narrazione mai provata dai fatti (il testo dimostra in modo conclamato e con argomentazione scientifica che la pandemia è stata solo narrata ma mai riscontrata)  negano l’evidenza che il Covid 19 nulla è se non una narrazione, appunto, creata ad arte ed imposta con norme illegittime per imporre un nuovo ordine socio economico senza alcun fondamento tecnico o scientifico alla base.

Il tutto per arrivare quindi ad una imposizione vaccinale di quella che in realtà altro non è che una terapia genica sperimentale già peraltro condannata dal codice di Norimberga in tempi non sospetti ed oggi artatamente riportata alla ribalta (senza in verità essere mai cessata) con l’uso bieco e strumentale del cd “uso compassionevole”.

Asserendo infatti che il vaccino rappresenta l’unica soluzione possibile era necessario individuare una strategia per poterlo somministrare quando ancora in caso di sperimentazione e ciò è stato fatto attraverso l’uso compassionevole. Peraltro la forzatura della vaccinazione di massa oltre a non trovare alcun fondamento dal punto di vista clinico/epidemiologico non è nemmeno sostenibile dal punto di vista normativo laddove peraltro tutte le giurisdizioni sovranazionali e nazionali da sempre hanno legiferato ribadendo il principio di volontarietà della partecipazione alle sperimentazioni che per nessun motivo può essere coercizzata.

Dati quindi i risvolti eclatanti provati tanto in punto di fatto quanto in punto di diritto dallo studio su cui fondano gli esposti presentati a varie procure (tra cui, oltre a quella da noi giunte, quelle di Palermo, Bologna, Roma, Reggio Calabria e Cosenza) la redazione di Agenparl si ripromette di seguire gli sviluppi della vicenda da vicino per fornire ai cittadini una lettura finalmente chiara e non partigiana di ciò che davvero c’è dietro alla narrazione di una pandemia mai avvenuta.