Roma, appalti truccati all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Macchinari del valore di milioni di euro per la stampa delle schedine del Lotto sono stati acquistati senza un bando di gara. Si tratta di acquisti avvenuti in “forma privata” tra la Zecca e il venditore, e che secondo il gip si celano dietro un “accordo collusivo”
Tra gli indagati, in seguito alla contestazione del reato di abuso di ufficio, c’è anche l’ad Paolo Aielli, il direttore acquisti Alfonso Chimenti e il direttore operativo Ivo Planeta. Tramite un sequestro preventivo, ad opera del magistrato Maddalena Cipriani, sono stati bloccati 600 mila euro alla Heidelberg Italia, società che ha venduto alla Zecca 2 apparecchi di stampa Gallus Labelfire 340 e due Lemus, circa 4 anni fa.
Zecca di Stato, l’indagine
L’indagine è stata avviata a seguito della segnalazione da parte di un imprenditore tagliato fuori da alcune gare dell’Istituto Poligrafico, che ha anche rivelato una registrazione in cui venivano segnalate alcune irregolarità, da parte di un alto dirigente della società pubblica. Le fiamme gialle di Roma hanno quindi condotto l’inchiesta che ha poi confermato tutti i punti oggetto dei sospetti dell’imprenditore.
Si sarebbe in particolare trattato di una sostituzione dei macchinari avvenuta al posto dell’ “aggiornamento” previsto per gli stessi, e la sostituzione sarebbe addirittura avvenuta a prezzi maggiorati. Dopo il bliz della Gdf sono quindi emerse delle stampanti nuove, mentre delle vecchie che sarebbero dovute essere aggiornate nessuna traccia. Un’operazione che per il gip Cipriani, non ci sono dubbi, si pone in aperta violazione della normativa sugli appalti pubblici. affaritaliani.it