“Esprimo profondo sconcerto e indignazione per l’atteggiamento delle forze politiche di maggioranza al Parlamento Europeo, democratiche a parole, ma discriminatorie e illiberali nei fatti. Ho lavorato su diversi emendamenti per cercare di migliorare un provvedimento relativo ai disabili.
Esclusi emendamenti sui disabili
Volevo dare il mio contributo, da padre di un ragazzo con una grave disabilità, che vive quotidianamente disagi e preoccupazioni per un sistema complesso che non riesce a supportare veramente i disabili e le loro famiglie. Purtroppo, ancora una volta, da quasi tutti i gruppi europei – dai Socialisti, passando per Verdi e Renew, fino a The Left – c’è stato un accanimento e un’esplicita richiesta di escludere i miei emendamenti dal testo di compromesso, solo per motivi politici in quanto provenienti da Lega/gruppo ID, senza nemmeno entrare nel merito dei provvedimenti. Il cordone sanitario anche quando si parla di disabilità?
Assurdo. Sono senza parole e mi rivolgo al Presidente Sassoli per sapere se condivida questo atteggiamento vergognoso: sarebbe questa l’Europa che parla di diritti, ma che tappa la bocca a rappresentanti democraticamente eletti, su temi così importanti? Continuerò a portare avanti le mie battaglie, ma provo vergogna e disgusto per certi politicanti che, così facendo, hanno dimostrato di non provare alcun interesse verso il bene dei disabili”.
Così in una nota Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, relatore ombra nella commissione Affari Sociali su una opinione per la commissione Petizioni, “La protezione delle persone con disabilità attraverso le petizioni: lezioni apprese”.