Niger, Di Maio: Italia aprirà una nuova base militare a Niamey

Di Maio Europa

L’Italia aprirà presto una nuova base militare a Niamey, in Niger, Paese con il quale ha costruito un “partenariato solido” e dove intende continuare a promuovere un “approccio integrato” a sostegno delle istituzioni. Lo ha annunciato il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, nel quadro della sua visita al contingente italiano della Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (Misin).

“Siete il fiore all’occhiello della nostra cooperazione bilaterale in termini di sicurezza” ed “il vostro valore mi è stato ampiamente ribadito dalle autorità nigerine nel corso degli incontri di alto livello avuti” a Niamey, ha detto Di Maio, sottolineando che “la regione sub-sahariana del Sahel ha assunto un valore sempre più strategico per l’Italia, diventando la frontiera meridionale dell’Europa” e che in questo quadro l’impegno della missione italiana in Niger si configura come “uno degli strumenti più qualificati della nostra presenza nel Paese”.

E’ grazie a questa presenza ed all’operato Misin, ha precisato il ministro nell’intervento pubblicato anche su Facebook, che “è stato possibile concludere l’ultimo scambio di note per la concessione di un terreno” a Niamey “dove costruire una nuova base militare italiana che spero potremo inaugurare molto presto”.

Base militare a Niamey e apertura di un’ambasciata

“Il vostro contributo e supporto alla formazione delle forze locali è stato determinante ed encomiabile per la sua umanità, rendete onore al nostro Paese e siete motivo di orgoglio”, ha proseguito Di Maio elogiando l’operato dei militari Misin, sottolineando come il “solido e qualificato partenariato” costruito dall’Italia con il Niger sia confermato anche dall’apertura dell’ambasciata a Niamey.

E’ in Niger, principale beneficiario del fondo italiano per le migrazioni e dei suoi aiuti allo sviluppo, che ultimamente l’Italia “ha concentrato i suoi maggiori sforzi”, ha detto Di Maio, affermando che “grazie a questi sforzi collettivi i flussi migratori in Europa sono diminuiti del 70 per cento negli ultimi anni”. Il ministro ha quindi dichiarato che l’Italia continuerà a sostenere il Niger anche nel quadro dell’azione delle Nazioni Unite, dell’Unione europea e della coalizione per il Sahel (Task force Takuba), invitando a non abbandonare un Paese che “sta pagando un prezzo altissimo per sua stabilità”.

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L’invito è quindi a continuare “un approccio integrato” a sostegno del rafforzamento democratico e delle istituzioni, alle quali – ha osservato il ministro – i nigerini si sono dimostrati attaccati anche in occasione delle ultime elezioni presidenziali, vinte dal presidente Mohamed Bazoum e svoltesi senza incidenti maggiori.  www.nova.news