di Franco Bechis – Sono stati pubblicati in gran parte di Italia – Roma Capitale compresa – i nuovi bandi per la gestione dei migranti nei vari centri di accoglienza predisposti, ed è arrivata la sorpresa: in questo 2021 oltre per il numero degli arrivi assai più alto degli ultimi anni il capitolo immigrazione rischia di essere una bella botta sui conti pubblici perché il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha rialzato notevolmente e generosamente verso i gestori i costi della accoglienza.
Tutto è contenuto in un suo decreto ministeriale di febbraio a cui ovviamente si sono dovute adeguare le varie prefetture che stanno predisponendo i bandi secondo le nuove regole. Il ministro dell’Interno ha deciso di raddoppiare rispetto a quel che era fino al 2020 compreso il kit di primo ingresso per singolo migrante, che passa appunto da 150 a 300 euro di costo. Ma molte altre voci dei costi di gestione sono state aumentate- in particolare quella del personale- e altre che non esistevano sono state introdotte, come la sostituzione “ecologica” delle stoviglie usate per i pasti dell’accoglienza con l’introduzione di “stoviglie monouso biodegradabili e compostabili”che da sole valgono 0,60 euro al giorno di costo in più per ogni migrante ospitato.
Previsto anche un incremento del costo della fornitura dei pannolini per neonati fino a 30 mesi di età. Non è molto, ma sono altri 15 centesimi in più in media per ogni ospite dei centri di accoglienza, indipendentemente dalla presenza di minori all’interno. Il risultato è che alla fine il costo dell’accoglienza da quest’anno è tornato a lievitare come ai tempi in cui questo faceva scandalo e si moltiplicavano le inchieste sul business della gestione dei migranti, quella che secondo Salvatore Buzzi era la vera cuccagna, da cui si ricavavano più soldi che trafficando con la droga.
L’ex capo delle coop che furono travolte dall’inchiesta battezzata dai pm Mafia capitale avrà anche esagerato allora, ma certo ha reso bene l’idea dei begli affari che si facevano con la gestione dei centri migranti. Poi è arrivato il governo giallo-verde, con Matteo Salvini e Luigi Di Maio che avevano cavalcato le polemiche sul business della gestione dei migranti, e da subito hanno tagliato i costi fissi giornalieri dei centri di accoglienza.
I costi dell’accoglienza
Ora la Lamorgese ha rialzato e non di poco quel plafond, sia pure con incrementi che variano a seconda della capienza dei centri di accoglienza. Prendiamo il modello più piccolo: un centro da 50 posti. All’anno costava fin qui 389.637 euro, con gli aumenti stabiliti dalla Lamorgese ora costa 524.505 euro, vale a dire il 35% in più di prima. Un centro da 100 posti costava 921.625 euro, ed ora si pagherà ogni anno 1.210.340 euro, con un incremento del 31,32%.
Aumentando i posti si dovrebbero ottimizzare i costi giornalieri pro capite e così in effetti avviene per i centri con 300 occupanti il cui costo annuale a pieno regime passa da 2,7 a 3,1 milioni di euro con una crescita più calmierata: il 13,78%. Ma crescendo ancora avviene l’esatto contrario: con 600 posti fino all’anno scorso (prezzi erano quelli dell’ultimo decreto Salvini) il costo annuale era di 3,8 milioni di euro. Ora sale a 5,54 milioni di euro, con un incremento del 44,13%. Lievitazione di costi simile per i centri di accoglienza di 900 posti, che ai contribuenti oggi con la scelta della Lamorgese, verranno a costare 8,1 milioni di euro l’anno rispetto ai 5,6 milioni che costavano prima: incremento del 44,08%.
Servizi green e psicologi
Che cosa spinge tanto verso l’alto i costi base dell’accoglienza della Lamorgese? Oltre ai servizi “green” che prima non venivano offerti, sono i costi del personale divisi per migrante a lievitare di più. In piccolissima parte perché si offre qualcosa di più alla paga oraria di alcuni operatori. Ma soprattutto perché si offre ai migranti ospitati nei centri italiani un servizio in più che non era previsto e che costa assai: quello dell’assistenza fornita da psicologi che operano con i migranti ospiti 8 ore a settimana nei centri fino a 50 posti, 16 ore in quelli fino a 100 posti, 24 ore a settimana in quelli fino a 300 posti e così a salire. La presenza oraria dovuta dagli psicologi è identica a quella degli assistenti sociali che spesso forniscono un sostegno non dissimile.
Alla fine con sbarchi che hanno triplicato gli arrivi rispetto al 2020 e decuplicato rispetto al 2019 e in media costi di accoglienza che aumentano di almeno un terzo rispetto al passato, la voce “immigrati” nel bilancio dello Stato italiano tornerà ai suoi massimi in un anno in cui di tutto c’era bisogno, salvo questo. Il primo a saperlo e dunque a soffrirlo è proprio il presidente del Consiglio, Mario Draghi…