“La Commissione europea ha avuto contatti con vari Stati membri, ma per il momento non ci sono stati impegni” a ricollocare i migranti arrivati in Italia. Così un portavoce dell’Esecutivo comunitario, ad una domanda, spiegando che i contratti proseguono.
Secondo quanto viene chiarito, la Commissione europea si sta occupando di coordinare i ricollocamenti per i migranti coinvolti nelle operazioni di ricerca e salvataggio, ma non per quelli sbarcati con i propri mezzi sulle coste italiane.
In tre anni ricollocati solo 1273 migranti
Dal 2018 ad oggi sono soltanto 1.273 i migranti trasferiti dall’Italia ad altri Stati membri dell’Unione. I negoziati “sul nuovo Patto su asilo e migrazione stanno avanzando, anche se a rilento”. Ma “non c’è niente che sia stato bloccato”. Ha puntualizzato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, al termine di una videoconferenza tra i ministri dell’Interno dell’Ue e dell’Africa, organizzata dalla presidenza di turno portoghese.
Migranti, Lamorgese: urge ricollocamento UE
Johansson ha spiegato che entro la fine di giugno è possibile arrivare all’adozione delle regole sulle nuova Agenzia europea per l’asilo (che nasce sulle fondamenta dell’Easo) e sulla norma per la Blue card (per il lavoro altamente qualificato). A questo riguardo è prevista una trattativa anche la prossima settimana.
Migranti, sostenere i rimpatri volontari
Johansson ha poi aggiunto che “E’ sempre un obbligo salvare vite in mare e questo non è negoziabile. Ma “il modo migliore per salvare vite “è evitare queste partenze pericolose, per questo dobbiamo migliorare le condizioni di vita e la protezione delle persone che ad esempio si trovano in Libia. Dobbiamo lottare contro i trafficanti e continuare a sostenere i rimpatri volontari verso i Paesi di origine. Queste sono le tre cose più importanti da fare”.
“Oggi a Bruxelles abbiamo affrontato molti temi importanti in agenda del Consiglio Affari Generali. Sono intervenuto anche per sottolineare come in questi giorni i cittadini italiani guardino all’Europa soprattutto per far fronte all’aumento degli sbarchi di migranti che tornano a interessare le nostre coste. L’auspicio è che, mentre si continua a negoziare il nuovo Patto sulle migrazioni e l’asilo, si dia una risposta urgente agli sbarchi in corso, nel segno della solidarietà europea. La frontiera marittima italiana è una frontiera europea“. Ha invece affermato il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola.
Uscendo dalla riunione a Bruxelles Amendola ha infine aggiunto “Ho sottoposto” tra “i temi prioritari che abbiamo” nell’agenda Ue “anche la ripresa degli sbarchi verso l’Italia. E’ un tema che non riguarda solo il nostro Paese, ma riguarda l’Europa e le sue frontiere, con l’arrivo di tanti migranti dalla Libia e dalla Tunisia”. ansa.it