Massimo Giletti apre la puntata di Non è l’Arena con la vicenda dei verbali di Piero Amara, ex avvocato esterno di Eni, che racconta di una presunta loggia chiamata “Ungheria”. “Piercamillo Davigo mi invitò ad uscire dal suo ufficio e mi mostrò i verbali nella tromba delle scale nella sede del Csm”. Questa la rivelazione sorprendente del grillino Nicola Morra che è presidente della commissione antimafia. Alché la replica di Massimo Giletti è immediata: “È una roba molto strana, hanno paura di avere le microspie negli uffici?”.
▬ “Ho notato, incontrando e parlando con Davigo, con cui spesso per il mio ruolo istituzionale mi intrattenevo per ascoltare il suo parere, una sorta di chiusura nei confronti del pm Ardita, con cui Davigo aveva in passato lavorato ottimamente. Davigo, in una occasione, poi mi mostrò un faldone di carte dove era segnalato il nome di Ardita, soltanto il suo nome”, rivela Morra riferendosi alle carte sulla Loggia Ungheria che sta nuovamente mettendo in subbuglio il mondo della magistratura.
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“A me è stato detto c’è un collaboratore che sta affermando che Sebastiano Ardita fa parte di una loggia massonica. Io sapevo di una storia tra Davigo e Ardita e sono trasecolato a questa notizia. Credo che il rapporto tra i due si sia rotto dopo la questione della Procura di Roma”.
Alle domande di Giletti e degli altri ospiti in studio (Paolo Mieli e Sandra Amurri, tra gli altri), perché Davigo gli fece vedere e notare solo il nome di Ardita e non degli altri presunti 39 componenti di questa fantomatica loggia, Morra ha risposto che il discorso tra loro era concentrato solo sulla figura di Ardita, suscitando le proteste dello stesso Giletti e degli altri ospiti. www.liberoquotidiano.it