FIESOLE (FI), 26 giu – Ai think thank nati per programmare tutti gli aspetti delle relazioni fra i popoli del bacino del Mediterraneo con lo spirito e la politica del dialogo, per penetrare il tessuto sociale e assicurare una solidarietà forte e concreta non solo dei governi e delle istituzioni, ma anche dei cittadini e dei popoli si aggiunge un altro organismo che nasce per manipolare le menti degli italiani.
E’ l’Istituto universitario europeo di Fiesole (Fi) il Migration Policy Centre, un centro di ricerca focalizzato sulle problematiche legate alle migrazioni rilevanti per le politiche europee. L’obiettivio di tutte queste Associazioni è quello di gestire programmi e attività in tutti i settori, dal sociale alla cultura, dall’educazione ai mezzi d’informazione, dall’arte alla politica, sia a livello nazionale che internazionale.
Questo think thank, un vero e proprio Movimento promuove il multiculturalismo e l’internazionalismo di una popolazione europea destinata a trasformarsi e a sparire in virtù dell’unione delle due rive del Mediterraneo. Una tale ottica motiva le politiche dell’UE che si oppongono alle nazionalità culturali e identitarie locali in Europa.
A inaugurarlo e’ stata addirittura la commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstrom.
Il nuovo organismo, sarà Diretto dal professor Philippe Fargues (nell’ambito del Robert Schuman centre for advanced studies) il Centro ha l’obiettivo di fornire supporto all’individuazione di politiche che affrontino le problematiche poste dalle migrazioni e di promuovere strategie che rendano le migrazioni un mezzo di potenziamento del welfare sia nei paesi di origine sia nei paesi di destinazione. Questo sara’ fatto attraverso la produzione di ricerche policy-oriented e raggruppando la competenza settoriale di studiosi, esperti, policy makers e opinion leaders.
Il programma di ricerca del MPC sta trattando due importanti sviluppi che stanno profondamente influenzando le migrazioni e la modalita’ con cui le migrazioni sono percepite dalla politica e dal pubblico: la crisi economica in Europa e i cambiamenti radicali che si stanno verificando nella Regione araba. Il Centro sta anche lavorando per costruire e mantenere osservatori sulle migrazioni regionali e rotte migratorie verso l’Unione Europea. Tre di questi osservatori sono gia’ stati costituiti dal MPC in collaborazione con un network di esperti dei diversi paesi e riguardano il Mediterraneo meridionale ed orientale e l’Africa Sub-Sahariana; i paesi del vicinato orientale dell’UE; le migrazioni dall’India all’UE.
”Migrazione e mobilita’ – ha detto la Malmstrom – sono essenziali per la crescita e la ripresa economica dell’Europa.
Abbiamo bisogno di rinforzare le nostre politiche ed adattarle alle sfide emergenti. Per avere la certezza delle nostre scelte abbiamo bisogno di analisi, ricerche e dati affidabili, cosi’ come un approccio critico e strategico. E’ per questi stessi motivi che il MPC ha un importante ruolo da giocare e sono molto lieta di vedere che il Centro comincera’ ufficialmente il suo lavoro”.
La Commissione europea finanzia l’attivita’ del centro, per il primo anno, con 700 mila euro.
L’adozione del multiculturalismo era e resta un fattore essenziale per attuare i trasferimenti in Europa di popolazioni musulmane di Asia e Africa. Questi flussi non integrati dovranno favorire il sorgere di una società europea meticciata i cui elementi eterogenei avrebbero scalzato le nazionalità locali e le identità culturali a vantaggio del potere sovranazionale dell’UE.
Armando Manocchia