di Ignazio Riccio – Nel 2020, per dare un aiuto concreto alle famiglie milanesi, messe in ginocchio dal Covid-19, le misure di sostegno al reddito sono state aumentate da 4 a 6,4 milioni di euro. Una pioggia di soldi che, però, è finita, per gran parte, nelle tasche di nuclei familiari stranieri. Dei 6,4 milioni di euro, 5,5 sono stati ad appannaggio degli immigrati.
In risposta all’interrogazione della consigliera leghista Silvia Sardone e del capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, l’assessorato alla Politiche sociali del Comune di Milano ha evidenziato come nel 2020, in totale, l’ente locale ha speso più di 18 milioni di euro per le misure di aiuto al reddito delle famiglie straniere e per l’assistenza ai giovani immigrati non accompagnati, per i quali è stato deciso, per la prima volta, di estendere l’assistenza anche ai diciottenni, sempre in seguito ai danni causati dalla pandemia.
Per gli immigrati 12 milioni di euro
La spesa complessiva per la loro assistenza, come riporta il quotidiano Libero, è stata di 12.321.690 euro, con un contributo statale di 5.198.775 euro. La critica del consigliere di Forza Italia De Pasquale è netta:
“L’amministrazione comunale destina pochissime risorse economiche ai progetti per la lotta alle dipendenze, ai centri di aggregazione giovanile, alle politiche per lo sport e alle parrocchie, che svolgono un importante compito coi giovani. Il 25% di quei soldi per i giovani stranieri non erano dovuti, ma il Comune si è arrogato il diritto di spendere tre milioni e mezzo in più per assistere i maggiorenni, dimostrando ancora una volta quanto le politiche sociali della maggioranza siano sbilanciate verso l’accoglienza e l’assistenza agli immigrati”.
Aiuti agli immigrati +50%
In generale, l’aumento degli aiuti nei confronti delle famiglie straniere è stato del 50%. L’estensione degli utenti aventi diritto ha chiaramente favorito gli immigrati. Le cifre sono inequivocabili: ai benefici hanno avuto accesso 3.055 nuclei familiari stranieri e 478 italiani. Tutto questo in particolare perché gli stranieri hanno più figli e non usufruiscono del reddito di cittadinanza, per ottenere il quale occorrono dieci anni di residenza in Italia. www.ilgiornale.it