Il Tribunale ha allontanato i figli di 2 giorni e un anno ad una mamma senza motivo, è stata per giunta sbattuta in strada, fuori dalla comunità di accoglienza che la ospitava
Anche la Corte d’Appello si è convinta che qualcosa non funzioni negli allontanamenti dei bambini ad Ancona – ANCONA (3 maggio 2021). Quanto si può essere crudeli con le persone fragili? Cosa c’è dietro a provvedimenti urgenti, se poi questi non fanno il bene di nessuno?
La storia, ennesima, di un allontanamento forzato e ingiustificato di una madre dai propri figli accade ad Ancona, dove spesso i figli vengono allontanati ai genitori in difficoltà.
A una donna di origine straniera, in Italia senza famiglia né lavoro, i primi di gennaio sono stati tolti entrambi i figli, uno di due giorni appena, strappatole letteralmente dalle braccia mentre si trovano ancora in ospedale. Ed era ancora ricoverata, a riprendersi dal parto, quando le è stato comunicato che non poteva più tornare nella comunità in cui era ospitata e dove aveva lasciato il figlioletto più grande, di un anno e mezzo. Il quale, nel frattempo, è stato affidato a una famiglia, senza possibilità per lei di rivederlo.
Un trauma e un dramma per questa donna, che si è trovata in poche ore senza figli né un tetto sopra la testa, costretta ad affidarsi al buon cuore di qualche amico.
Questa volta, però, l’ingiustizia altre volte perpetrata dal Tribunale per i minorenni delle Marche, è stata fermata dalla Corte d’Appello di Ancona, che ha disposto una verifica delle capacità genitoriali della donna.
Per «la assoluta rilevanza dell’esigenza di salvaguardare il rapporto tra genitore biologico e figlio» scrivono i magistrati della Corte d’Appello di Ancona, «appare necessario accertare, sulla base di una approfondita valutazione della personalità della reclamante, se effettivamente, a cagione della propria condizione psicologica, offra o meno adeguate garanzie di protezione per i figli minori».
La Corte d’Appello ordina quindi di non assumere decisioni affrettate, ma basate su attente valutazioni, tanto che ha disposto una consulenza tecnica.
«Come si fa a giudicare una donna incapace di fare la madre, se non le si dà la possibilità di esserlo?» commenta l’avvocato Miraglia, che si occupa della vicenda. «Le hanno tolto il figlio dalle braccia, due giorni dopo il parto: come è possibile valutare che non potrebbe essere una buona mamma se non ha mai potuto esserlo per lui?
Per colmo di cattiveria, mentre si trovava ancora ricoverata, ha scoperto che il figlio più grande era stato affidato a sua insaputa a una famiglia e che per lei si erano chiuse le porte della comunità. Buttata in mezzo a una strada, senza sostegno alcuno e senza i suoi bambini.
Apprezziamo il fatto che la Corte d’Appello ci abbia dato ragione e abbia disposto una verifica prima di allontanare definitivamente i bambini da lei: da anni sosteniamo che il Tribunale per i minorenni delle Marche metta in atto delle adozioni mascherate, allontanando forzatamente i bambini dalle famiglie in difficoltà, per affidarli a famiglie che magari non possono avere figli.
In questo caso la Corte ha disposto che sia necessario valutare, prima di provarla dei figli, se effettivamente questa mamma possa essere in grado di accudire e proteggere i suoi bambini, disponendo una perizia sulla sua capacità genitoriale e ritenendo che sia nell’interesse dei due minori incontrare, anche in forma protetta, la loro madre.
Se oltre a noi, anche la Corte d’Appello si è convinta che qualcosa non funzioni negli allontanamenti dei bambini ad Ancona, riteniamo sia urgente un’ispezione ministeriale come già più volte richiesto».
Studio Legale Miraglia Associato