Sulla visita di Mario Draghi in Libia, in particolare sulle parole del premier italiano in merito alla gestione dell’immigrazione nel paese, si accende la polemica nel Partito Democratico. “Sull’immigrazione c’è soddisfazione per quel che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia. Ma il problema non è solo geopolitico ma anche umanitario, da questo punto di vista l’Italia è uno dei pochi Paesi, forse l’unico, che continua a mantenere attivi i corridoi sanitari”, ha detto Draghi da Tripoli, nel corso delle dichiarazioni congiunte con il neo premier Abdelhamid Dabaiba. “Il problema dell’immigrazione per la Libia – ha proseguito il presidente del Consiglio- non nasce solo sulle coste libiche ma si sviluppa sui confini meridionali della Libia e c’è un dialogo per aiutare il governo libico anche in quella sede”.
Parole che non sono piaciute a più di un esponente del Pd: “Draghi ha espresso ‘soddisfazione’ per quello che la Libia fa sul salvataggio dei migranti. Significa dirsi soddisfatti della sistematica violazione dei diritti umani. Era inaccettabile quando lo dicevano i suoi predecessori. È inaccettabile anche oggi che a dirlo è lui”, ha scritto Matteo Orfini su Twitter.
“L’Italia deve contribuire alla stabilizzazione e alla pace della Libia, dopo la terribile guerra civile fomentata anche da potenze straniere. Grave che Draghi abbia ignorato le violenze e le torture, subite dai migranti nei campi di detenzione, denunciate dall’Onu”, è il tweet di Laura Boldrini.
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“Rinchiudere migliaia di persone in campi di concentramento, torturarle, violentarle e usarle come oggetto di riscatto lo definirei ‘violazione dei diritti umani’ più che ‘salvataggio’. Fuori da ogni ipocrisia: di soddisfacente ci sono soltanto i canali umanitari”, scrive, sempre su Twitter, Marco Furfaro della Direzione Nazionale del Partito Democratico.
Critiche al premier sono arrivate anche da Sinistra Italiana: “Draghi esprime soddisfazione per il lavoro della Libia sui salvataggi? Evidentemente gli sfugge la differenza tra salvataggio e cattura”, afferma il segretario nazionale di SI, Nicola Fratoianni. “In Libia i migranti vivono in condizioni inumane e atroci, come confermato da tutte le organizzazioni internazionali. Esprimere soddisfazione per il lavoro della Libia su questo fronte – conclude Fratoianni – mi pare francamente inaccettabile”. ADNKRONOS