Giuseppe Conte ha annunciato una riunione con i parlamentari del M5s. Si svolgerà domani sera, l’ex premier darà un primo assaggio della rivoluzione che intende portare al Movimento. Chiarendo, tra le altre cose, come intende comportarsi nei confronti di Davide Casaleggio e della piattaforma Rousseau e affrontando anche la delicata questione del blocco o meno della norma sul terzo mandato, tema caro a senatori e deputati grillini. Ma l’ex premier – si legge sul Fatto Quotidiano – sta lavorando anche su altri fronti. Tra questi c’è la strategia per stringere ancora di più i rapporti con il Pd, considerato partner strategico.
Per questo è sempre più forte il legame tra Conte e Goffredo Bettini, ex braccio destro di Nicola Zingaretti e uomo chiave per il tentativo poi fallito di formare il governo Conte 3. L’avvocato chiede spesso consigli all’ex europarlamentare, che ha anche preparato la strada all’incontro tra Conte e Letta, incentrato sul tavolo tra Pd e M5S per le Comunali di ottobre.
I due – prosegue il Fatto – si sentono di continuo. Bettini sta lavorando ad una sua iniziativa che vedrà la luce a fine aprile. Battezzerà la sua area culturale, o per meglio dire corrente. E lo farà anche con una iniziativa ancora da definire, ma alla quale parteciperà sicuramente anche Conte, assieme a Enrico Letta, segretario del Pd. E a nomi pesanti della sinistra (“si parla di Massimo D’Alema”). (Bettini (Pd) vuole “civilizzare” la destra, ndr)
La corrente di Bettini
A fine mese, arriverà la corrente di Bettini, da quel Pd con cui l’avvocato vuole costruire un nuovo centrosinistra. Magari con figure come Pier Luigi Bersani, con cui l’ex premier si sente spesso. E di qui si torna alle Comunali e a Roma, dove un’intesa tra il Pd e il M5S al primo turno è impossibile, visto che Virginia Raggi correrà per il bis, forte anche dell’appoggio di Grillo. Tra i dem, invece, è sempre più consolidata la candidatura dell’ex ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Anche se al Nazareno continuano a tenere aperte anche altre strade. Resta il nodo, Carlo Calenda, che in caso di discesa in campo di Nicola Zingaretti si sarebbe fatto da parte mentre con Gualtieri, giura, resterà in corsa per il Campidoglio. affaritaliani.it