I capi delle diplomazie dei 27, riuniti in presenza, hanno dato il via libera a misure restrittive per quattro ufficiali cinesi della regione dello Xinjiang per le violazioni dei diritti umani sulla minoranza musulmana degli uiguri. Nei giorni scorsi Pechino aveva minacciato ritorsioni, ma il dialogo tra l’Ue e la Cina prosegue. Si apprende da fonti diplomatiche europee.
I ministri degli Esteri dell’Ue hanno approvato anche le sanzioni per undici alti ufficiali birmani, tra cui il comandante in capo Min Aung Hlaing, coinvolti nel colpo di stato e nella repressione violenta dei manifestanti.
LA CINA HA RISPOSTO CON ALTRETTANTE SANZIONI – Il ministero degli Esteri, si legge in una nota, annuncia che Pechino ha varato a sua volta sanzioni contro “10 persone e 4 entità dell’Ue che danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente menzogne ;;e disinformazione”.
Tra i sanzionati Reinhard Butikofer, Michael Gahler, Raphaël Glucksmann, Ilhan Kyuchyuk e Miriam Lexmann del Parlamento europeo.
BRUXELLES reagisce: “Le sanzioni della Cina contro i deputati al Parlamento europeo, la sottocommissione per i diritti umani e gli organi dell’Ue sono inaccettabili e avranno delle conseguenze”. Lo scrive su Twitter il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
“Le sanzioni hanno colpito eurodeputati e organi del parlamento europeo per avere espresso delle opinioni nell’esercizio del loro dovere democratico. I diritti umani sono diritti inalienabili”, ha aggiunto Sassoli. ansa