Il primo ministro bulgaro Boyko Borisov ha affermato che l’amministrazione dell’Unione Europea ha raccomandato ai paesi membri di astenersi dall’acquisto di vaccini anti-COVID sviluppati in Russia e Cina e comprare i farmaci occidentali.
Borisov ha dichiarato in una conferenza stampa sugli esiti del vertice tra i capi di governo di Austria, Slovenia, Repubblica Ceca e Bulgaria che Bruxelles ha suggerito ai paesi membri dell’UE di acquistare i vaccini anti-COVID occidentali, rifiutando quelli sviluppati in Russia e Cina.
Il premier ha raccontato che i capi di Stato e governo dell’UE inizialmente si erano messi d’accordo sull’equa distribuzione di vaccini pro capite nell’Unione. Tuttavia, in seguito è emerso che la sorte delle consegne è stata decisa dal Comitato direttivo dell’UE sui vaccini.
“Abbiamo ordinato diversi milioni di dosi dei vaccini a noi proposti, ma nessun produttore rispetta i propri obblighi contrattuali“, ha detto Borisov.
“Noi tutti abbiamo iniziato ad usare i vaccini contemporaneamente. Ci hanno detto che i paesi dell’UE dovrebbero rifiutare vaccini cinesi e russi e che noi dovremmo acquistare vaccini AstraZeneca, Pfizer, Johnson & Johnson e Moderna”, ha osservato il premier bulgaro, parlando alla conferenza stampa a Vienna.
Strategia a due velocità – Ad avviso del politico bulgaro, stando così la situazione a maggio alcuni paesi europei potrebbero aver completato l’immunizzazione mentre altri saranno indietro.
Lo scorso 12 marzo il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha denunciato “la distribuzione non uniforme” dei vaccini tra i paesi membri dell’UE. In seguito Austria, Repubblica Ceca, Slovenia, Bulgaria e Lettonia hanno invitato Bruxelles ad organizzare una riunione dei leader dell’UE sulla distribuzione non uniforme dei vaccini tra i paesi europei. Una lettera con tale richiesta è stata inviata alla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen e al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.