Sarà necessaria la quarantena di 10-14 giorni prima di poter essere sottoposti alla vaccinazione da Covid-19, nel caso in cui si sia in stretto contatto con una persona infetta. E’ questa una delle regole diramate dall’Istituto superiore di Santà, ministero della Salute, Agenzia italiana del farmaco e Inail, nella pubblicazione redatta sulla base della normativa vigente.
Il documento tiene conto del diverso modo di reagire del Coronavirus rispetto ad altre malattie, quale per esempio il morbillo: in questo caso la vaccinazione è efficace per prevenire l’infezione se somministrata in ntempi rapidi dopo l’esposizione all’agente eziologico. Non così per il Covid, nel senso che attualmente non ci sono dati a supporto per l’uso dei vaccini disponibili con finalità di profilassi post-esposizione. Il tempo di incubazione del Covid è infatti di soli 5 giorni, ragione per cui non è poco probabile che il vaccino possa indurre una risposta immunitaria sufficientemente rapida da impedire l’infezione e quindi la malattia.
Cosa fare se si è esposti a un caso di Covid-19?
Le persone esposte ad un caso noto di Covid-19, identificate come contatti stretti, non devono recarsi presso i centri vaccinali (anche per non rischiare di esporre a sars-cov-2 le persone nei mezzi pubblici, il personale sanitario deputato alle vaccinazioni, le altre persone presenti nel centro vaccinale, ecc.) ma devono terminare la quarantena di 10-14 giorni, secondo quanto previsto dalle normative ministeriali vigenti, prima di potere essere vaccinate.
Se si è vaccinati è necessario comunque sottoporsi a quarantena?
Se una persona vaccinata con una o due dosi viene identificata come contatto stretto di un caso positivo per SarsCov-2, secondo le definizioni previste dalle circolari del ministero della Salute, questa deve essere considerata un contatto stretto anche se vaccinata e devono, pertanto, essere adottate tutte le disposizioni prescritte dalle autorità sanitarie. Si mantiene la deroga alla quarantena per il personale sanitario, con il rispetto delle misure di prevenzione e protezione dall’infezione, fino a un’eventuale positività ai test di monitoraggio per Sars-cov-2 o alla comparsa di sintomatologia compatibile con Covid-19, si legge nella pubblicazione.
Cosa si intende per “contatto stretto”?
Per “contatto stretto” si intende l’esposizione ad alto rischio a un caso probabile o confermato; tale condizione è definita, in linea generale, dalle seguenti situazioni: una persona che vive nella stessa casa di un caso Covid-19, una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid-19 (per esempio la stretta di mano), una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti, una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso Covid-19 in assenza di dpi (es. ffp2, ffp3, guanti) e dispositivi medici appropriati (esempio mascherine chirurgiche).
La quarantena è obbligatoria a prescindere dal tipo di vaccino?
A prescindere dal tipo di vaccino ricevuto, dal numero di dosi e dal tempo intercorso dalla vaccinazione, in generale, la persona vaccinata considerata “contatto stretto” deve osservare, purché sempre asintomatica, un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato in decima giornata o di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso. https://notizie.tiscali.it