Mortalità Covid: strategia lockdown e vaccini smentita dai dati

I dati della mortalità smentiscono per ora l’idea che siamo in una emergenza (la mortalità è normale da un mese) e che il lockdown sia servito

Di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi – – La mortalità totale (per tutte le cause) è in gennaio in Italia sotto la media, cioè sotto il livello registrato nel gennaio 2019, gennaio 2018 e gennaio 2017 un fatto documentato dall’Osservatorio Europeo sulla Mortalità, EuroMomo https://www.euromomo.eu/graphs-and-maps (basta scorrere la pagina fino a trovare l’andamento settimanale dei singoli paesi.

A dispetto dei 300 o 500 morti Covid indicati ogni giorno (che si tradurrebbero in circa 3mila morti alla settimana) questo mese di gennaio i decessi totali, sono meno della media. Evidentemente i decessi per altre cause, cuore, tumori e così via, devono essere calati se il totale non è maggiore degli altri anni. Oppure i decessi degli 86 enni classificati come Covid sono in realtà attribuibili ad altre case dovute all’età e alla presenza di altre patologie tipiche dell’età avanzata. Dal punto di vista aritmetico non ci sono altre spiegazioni: o calano, per ragioni che nessuno spiega, i decessi per altre malattie oppure i decessi “Covid” sono in realtà dovuti ad altre patologie.

Qualunque sia la spiegazione, è comunque un dato che non siamo più in emergenza da un mese, perché si muore persino meno degli altri anni.

Questo calo della mortalità non è attribuibile – come molti pensano –  al lockdown che avrebbe ridotto le polmoniti (l’influenza è praticamente scomparsa quest’anno ovunque), perchè in Svezia dove tutti sono fuori alla sera senza distanziamento e mascherina, l’indice di mortalità settimanale è calato esattamente come in Italia, noi a 1 e loro a 0,9. (Nel periodo di marzo dello scorso anno  l’indice era salito oltre 10 sia in Italia che in Svezia e non scende mai sotto 0)

Covid e mortalità

Questo calo della mortalità non è neanche attribuibile al vaccino perché come si sa l’effetto non è immediato dopo la prima iniezione  e comunque la percentuale  della popolazione vaccinata è ancora molto bassa. La cosa clamorosa però è che se si fa un confronto con il paese che ha già vaccinato, iniziando a Dicembre, la maggioranza della popolazione, Israele, il loro indice di mortalità eccessiva è molto sopra la media e uno dei peggiori.

mortalità covid

Come si vede (dati settimanali aggiornati alla settimana scorsa)  l’indice di deviazione dalla media della mortalità è a 5 in Israele in Italia e Svezia a 1.

A questo proposito, se si guarda alla mortalità giornaliera “Covid” (non quella totale), Israele ha oggi più morti di inizio dicembre, quando è iniziata la vaccinazione https://www.bing.com/search?q=israel+covid+deaths. La stampa israeliana ha articoli (vedi Ynet, il giornale online più diffuso) che titolano del “fallimento” della strategia del governo di lockdown e vaccinazione. Non solo, nelle zone palestinesi dove c’è diffidenza verso il vaccino e pochi lo fanno al momento i dati di casi, ospedalizzazioni e decessi sono migliori, vedi Gilead Atzmon https://www.unz.com/gatzmon/israels-third-lockdown-a-spectacle-of-failure/).

In Francia la vaccinazione va molto a rilento, perché sembra che ad esempio nei sondaggi tra le donne in particolare quasi la metà non voglia farsi vaccinare e molti scienziati, medici e virologi non considerano sicuri i vaccini di tipo nuovo di BnTech Pfizer e Moderna che sono stati i primi ad arrivare. In Germania Reuters riportava ieri che la zona di Stoccarda, che è quella tecnologicamente e scientificamente più avanzata è il centro dell’opposizione alla vaccinazione e i leader della protesta sono spesso scienziati.

In Inghilterra la critica alla strategia del lockdown e alla vaccinazione come soluzione è condotta da Mike Yeadon che era il capo scienziato e responsabile malattie respiratorie di Pfizer stessa. Se poi si prende la mortalità eccessiva settimanale dei dati EuroMomo citati, lo UK è un disastro con un dato di 10 contro 1 dell’Italia e della Svezia ( https://www.euromomo.eu/graphs-and-maps). La campagna di vaccinazione inglese è la seconda al mondo dopo quella di Israele al momento per percentuale della popolazione coperta, ma i dati di ospedalizzazioni e decessi, sia che si guardi quelli da “Covid” che quelli totali sono i peggiori in Europa

Ci fermiamo qui perchè le possibili spiegazioni di questi fatti non ci competono, ma i dati della mortalità in particolare smentiscono per ora l’idea che siamo in una emergenza (la mortalità è normale da un mese), che il lockdown sia servito (la Svezia o Stati USA che non hanno lockdown non hanno più decessi) e che i paesi che stanno vaccinando di più stiano ottenendo risultati migliori (eclatante il caso di Israele).

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