Transizioni o transazioni? Aprite gli occhi!

di Vittorio Zedda  – TRANSIZIONI E TRANSAZIONI. Occhi aperti, orecchie dritte e cervello ben collegato. E senso del “tempo”, come i musicisti. O dei “tempi” in cui le cose accadono, mai casualmente, nella successione degli eventi. E il cambio dei toni, dei significati, dei concetti cardine e delle parole d’ordine. Può sembrare un guazzabuglio di impressioni . Ma è dal guazzabuglio che scaturiscono ben congegnati effetti. Qui tutto pare saltare in aria.

Il libro di Sallusti e Palamara, “Il sistema”, svela trame e trappole dei più alti ambiti della magistratura e le connessioni con la politica. Roba da assalto a Capitol Hill, ma da noi per ora non succede. Quel che si supponeva, ora si sa. E se non è tutto, è comunque abbastanza. Si disvela una trama di potere in cui emerge il ruolo prevalente di un “versante politico” che si autodefinisce progressista, democratico, aperto al globalismo , nemico del complottismo , radicato nella migliore cultura, portatore di giustizia sociale e orientato al bene comune. Ma , guarda caso, è quel versante politico che si avvale di strumenti eticamente discutibili per gestire il potere e abbattere gli avversari politici.

Nel libro non mancano i fatti e i nomi. Tra questi, quelli di due bersagli designati dal “sistema” : Berlusconi e Salvini. Ne consiglio la lettura : a riposo per un problema epatico, in due giorni l’ho letto e iniziato a rileggerlo. Non ne faccio quindi il riassunto. Certo il male non sta tutto da una parte sola, ma c’è chi fa la parte del leone. Tra una lettura e l’altra, il governo rosso-giallo è andato a gambe all’aria, per “virtù propria”, si fa per dire, frammentandosi e confliggendo all’interno.

Puntualissimo, dal cappello della politica non è scaturito un coniglio, ma Draghi, tenuto in fresco in un frigo del Quirinale. “Tanto nomini nullum par elogium” : invece subito è partita la gara a chi elogiava di più l’ex capo della BCE. Ce l’ha mandato l’Europa? Non sembrerebbe, dopo che super Mario ha pubblicato un articolo sul Financial Time che in teoria dovrebbe far tremare la troika , poiché il nostro pare che vi abbia scritto ( io non l’ho ancora letto, ma ho fiducia nella fonte della notizia) che l’incremento del Debito pubblico non è il problema, di fronte all’esigenze di una ripresa che richiede un “debito buono”. Vedremo come reagirà Bruxelles, perché l’affermazione di Draghi se dal campo della teoria passasse a quello della pratica del nuovo governo, qualche sobbalzo a Bruxelles lo potrebbe provocare.

 A certe transizioni corrispondono transazioni

A noi resta da decodificare il significato della “transizione ecologica”, che qualcuno segnala essere una teoria già scritta e descritta anche nei suoi risvolti ideologici , presumibilmente volti a interpretare il concetto di “bene comune” secondo la dottrina non nuova della “comunanza dei beni”. Sulla qual cosa ci sarà ovviamente da discutere, perché a certe transizioni corrispondono transazioni che non possono passare sotto banco. (V.Z.)

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L’élite di Davos vuole 6000 miliardi dollari all’anno “per la transizione verde”

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