Pesca, le grinfie della UE sulle acque del Gabon

Patto tra Ue e Gabon, il Paese africano cede diritti di pesca in cambio di sostegno allo sviluppo. L’Unione europea e il Gabon hanno stretto un accordo grazie al quale il paese africano metterà a disposizione le sue acque per la pesca al tonno in cambio di un sostegno allo sviluppo del proprio settore della pesca. L’accordo consentirà alle navi degli Stati membri dell’Ue di accedere alle acque gabonesi per un periodo di 5 anni. Come contropartita Bruxelles aiuterà Libreville a migliorare la competitività del settore della pesca per incoraggiare la creazione di valore aggiunto e di posti di lavoro, in particolare attraverso incentivi allo sbarco delle catture e, a lungo termine, per accrescerne il valore.

Come spiega una nota della Commissione l’accesso delle tonniere europee alle acque africane sarà autorizzato in cambio di un contributo finanziario annuale dell’Unione europea di 1,6 milioni di euro. Inoltre, l’Unione europea fornirà un sostegno finanziario di 1 milione di euro all’anno per contribuire allo sviluppo del settore della pesca e alla gestione sostenibile degli stock attraverso, tra l’altro, il rafforzamento delle capacità scientifiche, l’osservazione e la gestione dell’ambiente marino, nonché attraverso misure per proteggere gli ecosistemi fragili come le aree marine protette.

Il sostegno contribuirà anche al monitoraggio, al controllo e alla sorveglianza della pesca e alla lotta contro quella illegale, non dichiarata e non regolamentata. Gli armatori europei integreranno il contributo dell’Ue di circa 2,6 milioni di euro all’anno, da adeguare in base al loro livello di catture. La flotta europea sarà composta da 27 tonniere con reti a circuizione, 6 tonniere con lenze a canna e 4 pescherecci da traino che pescano pesci demersali e crostacei in maniera sperimentale.

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