‘Il 2020 ci segnerà sicuramente, con tutte quelle Feste dell’unità cancellate. Stiamo come i lavoratori del mondo dello spettacolo. Peccato perchè era ormai da cinque anni che stavamo ristrutturando, e bene, il nostro debito. Nel 2019 siamo arrivati poco sotto le 5.000 tessere a Modena e provincia. Un risultato significativo per quella fase, e a maggior ragione il 2020 sarà peggiore. Direi con almeno un -20%’.
A parlare è il segretario provinciale del Pd di Modena, Davide Fava, in vista della campagna di tesseramento 2021 al via sabato e domenica. I dati definitivi sul 2020 ‘li stiamo raccogliendo, non ci si è potuti muovere a lungo e molti circoli hanno ancora tessere sotto al tappeto che vanno portate in federazione’. In ogni caso, ‘serviranno anni per ripartire bene: il peggio sarà alle spalle quando arriverà l’immunita’ di gregge’, avvisa il segretario. I Circoli ora saranno riaperti a orari diversi e rigidi sulle norme anti-Covid: si potrà entrare solo indossando la mascherina, igienizzando le mani e mantenendo il distanziamento fisico.
‘Il tesseramento nel 2021 significa un banchetto davanti al Circolo, cui ci si avvicina mascherati e dove si mette una firma. È un modo per dire ‘noi ci siamo e abbiamo ancora la stessa voglia’, nonostante tutto’. ‘La tessera in sè non copre tutto, e ad esempio all’ultima dichiarazione dei redditi abbiamo registrato 17.000 sostenitori. Mi preoccupa più tornare ai luoghi di incontro, che il rilancio secco del tesseramento’.
Dopo l’anno più complicato del recente passato, il 2017, con un disavanzo superiore ai 320.000 euro nonostante la ‘dieta’ partita qualche anno prima su sedi e personale assunto, già il consuntivo 2018 aveva chiuso con un attivo di 8.000 euro e un rinnovo al 93% delle tessere. Niente a che vedere con i conti attuali sul 2020 rispetto al 2019, quindi. Riprende il segretario del Pd di Modena: ‘C’è stata una drastica riduzione dal 2018 in avanti del contributo parlamentare, su cui hanno pesato i fuoriusciti, e il tesseramento è più o meno stato stazionario, se non fosse per le complicazioni dell’anno del Covid. Abbiamo comunque ristrutturato il debito pregresso e l’ultimo bilancio si è chiuso non in pareggio ma comunque con una riduzione spinta’.