Il prof. Alessandro Meluzzi commenta l’indegno linguaggio usato da Alan Friedman sulla Tv pubblica e quello mellifluo, ma non meno deplorevole, usato del premier Conte, proveniente dalla scuola gesuita.
“Quel bizzarro e osceno personaggio che risponde al nome di Friedman ha fatto più che una scivolata linguistica definendo la moglie di Trump e madre di suo figlio, Melania, una escort. Se questo fosse avvenuto in una direzione opposta, cioé se fosse stato qualcuno di destra che diceva una cosa del genere a una persona di sinistra, ci sarebbero i cortei in piazza, ma sappiamo bene qual è il doppiopesismo.
Molto più sofisticato è invece l’uso del linguaggio invece del presidente Conte il quale utilizza un’antica tecnica gesuitica di argomentazione di governo che si riassume in queste tre frasi: saepe nega, concede pauca, distingue frequenter. Nega spesso nella conversazione, concedi poco all’interlocutore, o nulla, e soprattutto fai continue distinzioni per frammentare l’argomentazione e il discorso.
E’ evidente che al collegio Betania, sotto la guida di personaggi come mons. Celli, come Silvestrini, e come i suoi maestri gesuiti, abbia imparato perfettamente questa tecnica che credo si potenzierà ancora perché con Biden, anch’egli di scuola gesuitica e amico di Bergoglio, credo che difficilmente ci toglieremo di dosso questo flagello ora violento come nel caso di Friedman, ora mellifluo come nel caso del nostro Conte. Ne vedremo delle belle nelle prossime settimane.
E da “Fatti e disfatti”, buon lavoro a tutti.”
Alessandro Meluzzi – Medico Psichiatra, Psicologo, Psicoterapeuta, Criminologo. Docente Psichiatra forense. Primate Metropolita Chiesa Ortodossa Italiana