Appuntamento al Senato per un confronto con il governo che continua a non partire. Matteo Renzi rilancia la palla nel campo di Giuseppe Conte per un confronto sull’agenda di governo (Recovery plan, coordinamento dei Servizi, Mes, misure anti-Covid) e in un’intervista al “Corriere della Sera” allontana l’ipotesi di elezioni anticipate: il voto, dice, spaventa il M5s che verrebbe decimato dal verdetto delle urne, non Italia viva. Sulle annunciate dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti e del sottosegretario Scalfarotto, il leader di Iv, afferma: “Stanno al governo perché hanno delle idee, non per vanagloria. Se queste idee non piacciono, noi non siamo come gli altri: le poltrone le lasciamo”.
Conte pensa di tenere il governo in rotta, ricorrendo al soccorso di una pattuglia di ‘responsabili’ al Senato? “Sì. Ci hanno provato e la risposta molto secca dei gruppi che fanno riferimento al segretario Cesa e al presidente Toti ha indebolito il progetto. Alla fine il soccorso all’operazione ‘responsabili’ è arrivato solo dalla senatrice Mastella che è stata generosa pensando a ciò che i grillini avevano detto su di lei e sulla sua famiglia in passato”.
“Il Recovery plan – continua Renzi – è l’ultima chance per l’Italia, una finestra che ci permetterà per poco tempo di investire sul futuro dei nostri figli. Questo piano era stato scritto in fretta, senza condivisione, e con cifre assurde (…) Un documento che persino alcuni ministri non hanno letto. Penso che sia serio chiedere competenza. E sono certo che Gualtieri stia lavorando per migliorare il piano. Peggiorarlo non potrebbe nemmeno se volesse, è tecnicamente impossibile”.
Ci sarà un Conte ter o un nuovo esecutivo? “Non so che formula prevarrà. So che questo è il tempo di mettere al centro l’interesse dell’Italia e degli italiani contro gli egoismi di parte”. E’ “falso”, assicura Renzi, che Iv stia facendo questa battaglia per ottenere qualche poltrona in più. “Siamo gli unici a dimetterci, altro che storie”.
Italia viva teme le elezioni? “Io non ho paura di niente – risponde Renzi – meno che mai della democrazia”, come i 18 senatori di Iv che “sono persone serie. Che sanno fare politica. E che non hanno paura delle elezioni. Per due motivi. Uno, perché le elezioni non fanno paura a chi è abituato a misurarsi con il consenso come i nostri colleghi che vengono da una bella gavetta: più della metà di loro ha fatto il sindaco o l’amministratore locale, ha preso voti con le preferenze, non è alla prima esperienza.
“Il secondo motivo è ancora più chiaro: tutti sanno che non ci saranno elezioni. Dobbiamo aprire le scuole, non i seggi. Dobbiamo aumentare il numero dei vaccinati, non dei candidati. Dobbiamo scrivere il Recovery plan, non i libri dei sogni elettorali. Le elezioni fanno paura a chi verrebbe politicamente decimato come i trecento parlamentari del M5s, non ai diciotto senatori di Italia viva”, conclude Renzi. (adnkronos)
Dunque, Renzi dice a se stesso:”Stai sereno”.