di Stefano Montanari – – No: non ne usciremo. – Un amico mi manda l’esternazione di un medico (?) di un grande (per dimensione) ospedale del Nord Italia. Il concetto è: se una persona rifiuta di vaccinarsi contro il Covid, non deve aver diritto alle cure.
Premesso il fatto che lasciarsi somministrare un prodotto che definire sperimentale è fargli un complimento è follia pura e che io, se non sarò costretto con la violenza, quella roba la rifiuterò, e premesso il fatto che io diffido chiunque dal portarmi, qualunque sia la ragione, in un ospedale dove operano figuri di quel calibro, mi piacerebbe incontrare il “luminare” per vedere se, vedi mai, Lombroso avesse ragione.
A filo di logica del personaggio, mi domando se siano da respingere anche i danneggiati da vaccino che, gli aggradi o no, sono tutt’altro che pochi. Qual è la differenza con chi il vaccino l’ha rifiutato? E quali prove SCIENTIFICHE (aggettivo abusato ma di fatto sconosciuto) può il personaggio addurre a sostegno del fatto che l’eventuale vaccino avrebbe evitato il problema? E vorrei pure domandargli se, quando è chiamato al capezzale di un malato, s’informa sulle sue preferenze politiche, sessuali, sportive, culinarie, artistiche o chissà quali altre prima di accingersi a prestargli le sue “cure”. Se, vedi il caso, quel tale stesse annegando e, prima di tirarlo a secco, il bagnino cominciasse ad interrogarlo sulle lezioni di nuoto che ha preso o non ha preso e poi, se non fosse soddisfatto, lo lasciasse alle cure di Nettuno…
A mio parere (articolo 21 della Costituzione), figuri di quel genere dovrebbero essere allontanati da una professione alla quale non sono palesemente adatti per cultura, per quoziente intellettivo e per etica. Ma io appartengo ad un’infima minoranza.
Purtroppo, per quanto già ne avremmo a sufficienza, la stravaganza sanitaria non si ferma a quel caso che, mi auguro, resta confinato ad una scatola cranica di contenuto ignoto.
Chi ha lo stomaco e il senso dell’umorismo vada a https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccino-covid-19-comirnaty
Il documento sarebbe tutto da passare al setaccio al cospetto di chi l’ha compilato, ma mi limito appena ad esprimere qualche perplessità.
3: Non tutte le migliaia di varietà del virus possiedono l’aggancio spike. Dunque? E poi, se la vaccinazione attiva le cellule T, perché vaccinare i vecchi?
4: I vaccini proposti sono più di uno, ed è impensabile che siano tutti identici tra loro. Credo che pretendere l’elenco completo degli eccipienti per ognuno di loro sia un diritto e sia pure onesto fornirne campioni a laboratori indipendenti perché li analizzino. Aggiungo che aver chiesto e addirittura ottenuto l’immunità civile e penale per le eventuali conseguenze provocate dai prodotti è prova ampiamente sufficiente per rifiutare quella roba.
5: Che cosa sappiamo degli effetti nel tempo di quei prodotti, peraltro diversi tra loro?
6 e 7: Per valutare un prodotto mirato a prevenire una malattia infettiva occorrono molti anni. Idem per quanto riguarda la sicurezza. Purtroppo i tempi della natura non sono sensibili ai quattrini.
10: Qui si sta inventando di sana pianta. Che cosa accada nel tempo è fin troppo ovviamente ignoto, mancando proprio il tempo.
11: Insomma, l’immunità di gregge è una bufala come chiunque abbia un po’ di cultura sa perfettamente. Più avanti vedremo la risposta 31.
13: I dati inglesi sono un po’ diversi e, comunque, a parte i numeri piccolissimi, non ci sono informazioni di che cosa accade nel tempo.
14: Insomma, chi assume quel farmaco fa da cavia. Grazie.
16: Ottimo. Vediamo se il somministratore accerterà la sussistenza di allergie o di sensibilità a uno o più componenti del farmaco, così come pretende la buona pratica medica. Se non lo farà, ci si può solo augurare che un magistrato se ne occupi. Ma, poi, ci saranno le attrezzature di soccorso subito disponibili in caso di guai?
17: Insomma, non se ne sa niente, spike compreso.
18: Chi ha scritto quel testo era probabilmente assente quando il professore spiegò come funziona il meccanismo dell’immunità e come dovrebbero funzionare i vaccini. Le mie domande sono se chi ha scritto quella roba è laureato, in che cosa, dove e se viene pagato con i soldi pubblici.
19: Come farà mai la signora Maria a sapere se è allergica ad un componente o a più componenti del vaccino? A parte il fatto che non si è reso pubblico l’elenco dei vari componenti né i prodotti sono mai stati analizzati da un laboratorio terzo, sarà interessante vedere come sarà rispettata questa norma. Comunque, se ci sarà anafilassi, allargheremo le braccia e, magari, pianteremo una croce o aggiungeremo una stanza al monumento al milite ignoto.
20: Preferisco astenermi dal commentare perché potrei trascendere.
22 e 23: Chi ha scritto quella roba deve esserne responsabile in ogni ambito.
26: Per trasparenza, chi pratica la vaccinazione deve essere obbligato a mostrare le credenziali a chi sta per subire il trattamento oltre a fargli leggere il bugliardino.
28: Non prendiamoci in giro: quei prodotti non sono affatto gratuiti perché li paghiamo con le nostre tasse.
31: Traduzione: vaccinatevi senza sapere di quali effetti collaterali potreste soffrire e senza sapere se ciò che vi hanno iniettato funziona o no. In cambio non avrete la libertà che, peraltro, vi spetta per Costituzione e che vi è stata sottratta in barba proprio alla Costituzione, ma avrete solo chinato la testa. Forse, stando a ciò che qualche giureconsulto fa circolare, non sarete licenziati.
32: Lasciando da un canto ogni altra considerazione, sarà interessante essere informati di come il regime certificherà l’equivalenza dei prodotti.
33: Smaltimento?
34: Possiamo dare un’occhiata?
Nulla si dice su come il vaccino sarà effettivamente trasportato; che cosa gli accadrà, se non altro in termini di temperatura; quanto tempo passerà tra la prima e la quinta utilizzazione della bottiglietta, curiosamente multidose; che cosa accadrà in caso di iperdosaggio…
No: non ne usciremo.