Nella scorsa stagione influenzale “sono state inserite 785 segnalazioni” di reazioni avverse dopo la vaccinazione, pari a un tasso di segnalazione di 20 per 100.000 dosi somministrate, “con un incremento rispetto all’anno precedente in parte dovuto a un aumento delle coperture vaccinali, in parte legato a un progetto di farmacovigilanza attiva condotto in Puglia, rivolto agli studenti afferenti alle scuole di specializzazione sanitaria”.
Lo segnala un focus sulla vaccinazione anti-influenza nel ‘Rapporto vaccini 2019’, pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa. Si sono verificati 4 casi di reazione avversa grave con “decesso a seguito di somministrazione di vaccino antinfluenzale, tutti risultati non correlati alla vaccinazione – si legge nel report – sulla base delle informazioni disponibili e riferiti a soggetti ultraottantenni affetti da pluripatologie, in cui le sospette reazioni avverse e il decesso risultano attribuibili ad altre cause note”.
In generale, circa il 70% delle segnalazioni ha riguardato soggetti fra i 18 e i 59 anni, seguiti dalla classe di età degli over 65 (circa il 18%). Un andamento “fortemente influenzato dai dati provenienti dal suddetto studio di farmacovigilanza attiva condotto in Puglia”. E ancora, l’88,4% delle segnalazioni è stato classificato come non grave e l’11,6% come grave. Le segnalazioni che non riportavano la gravità della reazione avversa sono state riclassificate a seguito dell’attività di monitoraggio e di richiesta di follow up, in base alle informazioni presenti nelle relazioni cliniche. Circa il 37,4% delle 91 segnalazioni gravi riporta come esito la risoluzione completa della sospetta reazione avversa, mentre nel 32,9% è stato riportato un miglioramento al momento della segnalazione.
“Complessivamente sono state osservate 26 segnalazioni gravi correlabili, pari al 28,5% di tutte le segnalazioni di sospetta reazione avversa grave” e con un tasso di segnalazione di 0,65 casi ogni 100.000 dosi somministrate.
L’iperpiressia (febbre molto alta) è la reazione più segnalata (40% dei casi), seguita da reazioni cutanee generalizzate del tipo eritema o orticaria diffusa (20% dei casi). In entrambi i casi il tasso di segnalazione è risultato inferiore a 0,1 caso ogni 100.000 dosi somministrate. Sono stati osservati complessivamente 6 casi di sindrome di Guillain-Barrè (Gbs – tasso di segnalazione di 0,6 casi ogni milione di dosi somministrate), di cui 3 correlabili alla vaccinazione per finestra temporale plausibile e assenza di altre possibili cause o concause che potessero spiegare l’evento (0,3 casi ogni milione di dosi somministrate). (Adnkronos Salute)