Per quanto tempo ci proteggerà il vaccino anti-Covid? “Oggi sappiamo per almeno 6 mesi”, sebbene “ogni 2-3 mesi dovremo aggiornare questi dati” e “io mi aspetto che” l’effetto-scudo “duri anche più di un anno. Oggi però la certezza ce l’abbiamo a 6 mesi, perché l’osservazione disponibile è quella“. Lo ha spiegato ad ‘Agorà’ su Rai3 Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, docente di Microbiologia all’università Tor Vergata di Roma.
“La protezione – ha precisato – inizia, e progressivamente diventa più forte, da 15 giorni dopo la prima iniezione e da 7 giorni dopo la seconda per i vaccini che prevedono due punture. Mediamente”, dunque, “tra i 15 e i 30 giorni comincia la protezione per qualsiasi tipo di vaccino. A 30 giorni si è protetti”.
Rasi ha ricordato che, “almeno per i primi 3-4 mesi” di campagna vaccinale, andranno comunque “seguite le precauzioni” anti-contagio e bisognerà “portare la mascherina, perché l’informazione se il vaccino protegga anche dall’infettare gli altri”, oltre che dall’ammalarsi, “l’avremo dopo 2-3 mesi di campagna quando si faranno i primi test in questo senso. Questo vale per tutti i vaccini”, non soltanto per quello contro il nuovo coronavirus.
“Il 29 dicembre l’Agenzia europea del farmaco Ema darà sicuramente un parere” sul candidato vaccino di Pfizer/Biontech contro Covid-19, ha adetto ancora Rasi. “Mi aspetto che sia un parere positivo e che abbia elementi di precisione maggiori rispetto a quello affrettato del Regno Unito”, la cui decisione è stata “incauta”, un'”accelerazione politica”.
“Il protocollo – ha ricordato – dice chiaramente che il vaccino non va somministrato in chi ha reazioni allergiche gravi”, mentre “i due signori che hanno avuto reazioni” dopo l’iniezione in Gb “avevano in tasca la fiala di adrenalina proprio perché sapevano di essere a rischio di reazioni allergiche gravi. Se uno legge tutto il dossier, e sono 43mila casi da studiarsi bene, magari dà indicazioni più precise”, anche se certamente “non si evita tutto”. Precauzioni andranno rivolte agli allergici gravi anche quando i vaccini anti-Covid arriveranno in Italia, ma “non si tratta di chi ha avuto un’allergia da fieno o agli acari, piccole allergie. Non è a quel tipo di allergia a cui si allude”, bensì ad allergie gravi.
“Qualcuno ha definito l’Ema un organo burocratico”, invece “l’Ema è un organo scientifico”, ha tenuto a puntualizzare Rasi tornando ai tempi del via libera europeo e all’approvazione Uk che lo ha anticipato di poco: “Il 65% del personale” dell’ente regolatorio Ue “ha una o più lauree in Medicina, Biologia, Farmacia, scienze della vita. Non sono burocrati, sono esperti tecnico-scientifici e clinici. Quindi il parere che arriverà il 29, se lo seguiamo bene, ci permetterà di attuare una campagna vaccinale efficace e sicura”.
“L’attenzione sulla terza ondata” di Covid-19 che si teme possa arrivare dopo Natale e Capodanno “ci deve essere – ha detto ancora Rasi -. Perché nel momento in cui, subito dopo le feste, riprenderemo auspicabilmente molte attività, o manteniamo comportamenti più responsabili di 4 mesi fa, o ci sono interventi strutturali che dubito ci sia il tempo di fare, o avremo una terza ondata, anche perché il vaccino avrà i suoi tempi. “Basta guardare i numeri degli Stati Uniti”, ha sottolineato: “Quindici giorni fa il Thanksgiving”, la Festa del Ringraziamento, “ieri 2.900 morti”. ADNKRONOS