Quattro deputati lasciano il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. E’ quanto apprende l’AGI all’indomani del voto sulla risoluzione di maggioranza che riguarda il Mes.
‘Traditi i valori fondamentali’ del M5s, sarebbe la denuncia. Si tratta, si apprende ancora, di Fabio Berardini, Carlo Ugo de Girolamo, Antonio Lombardo e Mara Lapia.
Ora al via il regolamento dei conti. – scrive ancora AGI.IT – Perché chi ha votato contro rischia davvero. Portando avanti un comportamento, a detta dei vertici M5s, “politicamente inqualificabile”. “Hanno voltato le spalle al Movimento per interessi personali”, il ragionamento. Il capo politico potrebbe dare il via libera a sanzioni disciplinari, anche perché nel codice etico si condanna chi – spiegano fonti pentastellate – si macchia di comportamenti lesivi per il Movimento.
Questione differente per chi si è astenuto. Ma in ogni caso finirà sotto i riflettori. Fino all’ultimo sono andate avanti le trattative per convincere i riottosi. I ‘big’ hanno chiamato ad uno ad uno i ‘frondisti’, molto attivo soprattutto il ministro per i Rapporti con il Parlamento D’Incà. Ma la spaccatura interna anche se non ha messo a rischio il governo è destinata a cristallizzarsi.
Alberto #Bagnai (@AlbertoBagnai – @LegaSalvini) a #Studio24: dopo quello che è successo ieri il #M5S ha perso definitivamente l'agibilità politica, per il desiderio di restare in carica, tradendo i propri principi#RecoveryPlan #NextGenerationEU #Conte #Governo #Politica pic.twitter.com/qHUGzVX3ve
— Studio24 (@RaiStudio24) December 10, 2020