L’Italia avrà la più grande flotta di aerei da spionaggio elettronico d’Europa. Dieci jet con i sistemi più avanzati e costosi del pianeta, in grado di individuare, analizzare e disturbare qualunque impulso, dai telefonini ai radar. Un programma ambizioso, presentato dal governo Conte due settimane fa, che decreta l’acquisto di altri otto 007 alati da Stati Uniti e da Israele, in aggiunta ai due già in servizio. Difficile stimare il costo finale dell’operazione, che dovrebbe essere vicino ai cinque miliardi di euro: solo per la nuova tranche sono stati stanziati 1.223 milioni.
La grandeur del programma appare di gran lunga superiore alle mire della nostra politica estera, che finora si è tenuta lontana da posizioni assertive nelle crisi del Mediterraneo, che si tratti di Libia o delle tensioni per i giacimenti petroliferi dell’Egeo. Nel presentare l’operazione alle Camere, l’esecutivo ha però sottolineato la “trasversalità e imprevedibilità delle future minacce, quella terroristica in primo luogo, ma anche l’utilizzo di armi di distruzione di massa e l’instabilità regionale. La risposta militare passa attraverso adeguate capacità di ricognizione e sorveglianza”. Insomma, un investimento massiccio per prevenire i pericoli degli anni venturi.
Il costo dell’aereo infatti si aggira sui 60 milioni di euro, mentre quello dei sistemi di spionaggio supera i 400 milioni per ogni esemplare. Così i 1.223 milioni appena stanziati basteranno solo per due velivoli completi e sei “vuoti”.
Il decreto ministeriale che dispone l’esborso ha un titolo lunghissimo e di difficile comprensione: “Acquisizione, funzionamento e supporto di una piattaforma aerea multi-missione e multi-sensore per la condotta di attività di caratterizzazione, sorveglianza e monitoraggio della situazione tattico-operativa, di supporto decisionale di livello strategico e operativo, di comando e controllo (C2) multi-dominio e di protezione elettronica”.
Contrariamente al passato, gli esponenti del M5S sono tra i più determinati sostenitori dell’operazione. Deputati e senatori dovranno esprimere il loro parere entro l’Epifania mentre i colleghi della Commissione Bilancio formuleranno le loro osservazioni prima di Natale. Ma le Commissioni parlamentari non possono fermare il decollo della squadriglia di 007 volanti: hanno il diritto di chiedere modifiche e far ripresentare il piano. Che comunque dopo la seconda istanza verrebbe in ogni caso varato dal governo.
Gianluca di Feo – Tratto da https://www.repubblica.it
Lo dico da ex elettore, il m5s ci ha trollato. Finto movimento nato per cinesizzarci (cinque stelle su sfondo rosso) ovviamente, ma anche dimostrare che le persone normali non possono fare politica ci vogliono QUELLI CHE SANNO. Io resto qualunquista, qualsiasi contabile e’ capace di dire “no meglio tenerci i fondi per riavviare un po’ di economia invece di comprare armamenti per difenderci dai forconi della gente”. Ma penso che la gente si gettera’ ai piedi del primo tecnico che passa, anche fregandosene della democrazia, basta che agiti una pagnotta. E penso faccia tutto parte del piano iniziale.