Caro Matteo Salvini ti scrivo, così mi sfogo un po’

Il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra chiama in causa Lucio Dalla per una intensa lettera aperta rivolta al leader del Centrodestra.

Caro Matteo Salvini ti scrivo, così da cattolico mi sfogo un po’. E siccome sei molto lontano dal popolo, così come anche da immigrazione incontrollata, sinistra e comunisti, più forte ti scriverò.
Da quando sei partito (o, forse, più sparito), c’è una grossa novità: Giuseppi è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va. Si esce per nulla la sera, compreso quando è festa, e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra, per evitare che di notte i ladri entrino in casa.

Caro Matteo, la verità è che tu sei un uomo di Dio. Profondamente innamorato dell’Italia, dei suoi borghi, delle sue valli, dei suoi campanili (in tutti i sensi). Con nel cuore la fede, Gesù Cristo, il Vangelo, la famiglia tradizionale, gli anziani e i nostri tanto cari e amatissimi nonni.

E al collo il Crocifisso, il Tau di francescana memoria, nonostante gli attacchi della CEI, la ridicola Conferenza Episcopale Italiana. Nelle tue mani il Santo Rosario della Vergine Maria, che invece non vedo mai in quelle del Capo di Stato Vaticano, dei ministri-minestra, e di chiunque altro in questo luciferino governo diabolico di imbecilli patentati e senz’arte né parte bugiardamente si professi credente.

Sei sempre pronto a difendere la Cristianità dall’afroislamizzazione irregolare. A metterla in guardia dal tentativo eversivo di nuova colonizzazione in atto. A opporti con forza e fermezza per il bene dell’Italia a barchini e barconi pieni di manovalanza spicciola della pericolosissima mafia nigeriana adveniente.

Caro Matteo Salvini, l’unico che ha capito davvero la tua nobiltà d’animo è il Cardinal Camillo Ruini. Meglio lui dell’inutile Laura Boldrini, che pubblicamente ti diede del “bullo” e del “maestro dell’odio” per poi prendersi in questi giorni su altri fronti un corale e memorabile vaffanculo a due voci da parte dei Feltri figlio e padre.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione, e tutti quanti stiamo già aspettando: non sarà tre volte Natale, né festa tutto il giorno. Ogni Cristo scenderà dalla croce, e Francesco Boccia speriamo lo prenda a schiaffoni e quanto prima ce lo tolga di torno.

Permettimi, però, infine una domanda: perché hai improvvisamente cambiato idea sull’uscita dalla UE e dall’euro? Temi, oltretutto, che fecero volare la Lega ben oltre il 30% abbondante di consenso come mai prima di allora? Alla luce di una dittatura conclamata quale quella che ci ha di fatto tutti soggiogati, per quale motivo ti riprendi totalmente la scienza politica dando definitivamente una bella, definitiva e sonora spallata a questo sistema criminale che tutto fa fuorchè il bene del popolo?

Per quale motivo non torni nuovamente in piazza alla grande come solo tu sai fare, raccogliendo l’invito dell’amico fraterno Armando Manocchia di dar vita a un “Nuovo Aventino” pro bono patriae?

Lucio Dalla docet: cantava alla gente vera, non certo al gregge tutto like e selfie sui social. Ti auguro di cuore di poter riuscire di nuovo a fare lo stesso.

Ascoltami, ascoltaci, Matteo caro. Qui c’è in gioco l’Italia. Il dramma, e tu lo sai bene, non è di certo il Covid, ma i suoi effetti collaterali.

Maurizio Scandurra