Nuovo Dpcm, “Giuseppi e il governo facciano pace col cervello”

Il giornalista cattolico Maurizio Scandurra osserva la totale assenza di direzione nella politica giallorossa.

In Piemonte abbiamo un politico intelligente. Un uomo perspicace. Regione in lockdown? Allora cancellazione immediata delle tasse restanti per il 2020, e zero imposte nel 2021. Fila liscio come l’olio. Alberto Cirio alza la voce e batte i pugni con Giuseppi e compagni. Ma dubito che l’ascolteranno, visto il trattamento riservato e reiterato a Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Se non si può lavorare, non si incassa e dunque non si paga. Ma c’è di più. Il Governatore chiede conto all’Esecutivo della natura di misure diversamente penalizzanti per situazioni e numeri molto simili. Territori che, di fatto nella stessa situazione del Piemonte se non per lievissime oscillazioni numeriche, godono invece di trattamenti differenti, e libertà di azione e movimento maggiori.
Mi domando: ha senso, inoltre, chiudere del tutto Piemonte e Lombardia, cuore pulsante del PIL nazionale? Ha senso un DPCM a settimana in un mese, e oltretutto tutti lacunosi capaci solo di ingenerare confusione, smarrimento in un delirio di imprecisazioni che complicano i compiti a PMI, scuole, attività commerciali e servizi primari?

Ci vorrebbe seduta stante una commissione di psichiatri, criminologi e psicologi per periziare quel che resta della materia grigia logora del Governo fatta di gente realmente competente come Alessandro Meluzzi, Paolo Crepet, Vittorino Andreoli e Roberta Bruzzone.

C’è una logica di fondo in tutto ciò: l’Europa ha deciso che l’Italia deve morire. E’ semplice: formalmente al timone della nazione abbiamo un merdaio di incapaci che fanno di tutto per sembrare intenti a voler aiutare il Paese.
Ma, di fatto, lo sprofondano in un vicolo cieco servendosi della dialettica dissonante dei vari Comitati Tecnico-Scientifici che giocano invece a fare la parte di un contraddittorio a cui solo un coglione può credere.

Ogni pseudo-morto per Covid-19 ha un valore economico ben preciso. Contribuisce di fatto al gioco finanziario di Mes, Recovery Fund et similia, con cui annegare lo Stato in un debito insolvibile e irrisolvibile per poi tra poco sperare di ricomprarsi la più bella terra natia per due soldi. Come fosse un topolino alla Fiera dell’Est. E la Chiesa di Roma tace. O meglio, acconsente. Silenzio uguale assenso.

Maurizio Scandurra