Aldo Grandi e la Gazzetta di Lucca di nuovo sotto ‘processo’

Aldo Grandi

Aldo Grandi, direttore responsabile delle Gazzette, è stato nuovamente convocato dall’ordine dei giornalisti di appartenenza per essere sottoposto, il 28 ottobre, a procedimento disciplinare. Ecco il testo della convocazione:

In relazione alle segnalazioni dei signori Paolo Rosi e Eva Moschini pervenute al consiglio di disciplina dell’ordine territoriale dei giornalisti del Lazio il 24 e 25 giugno 2020, sull’editoriale ‘Silvia Romano? Regaliamole anche il biglietto di ritorno’ da lei firmato il 10 maggio 2020 su ‘La Gazzetta di Lucca’ da lei diretto, il primo collegio ritiene di procedere nei suoi confronti per quanto riguarda i contenuti dell’articolo in cui lei ha scritto tra l’altro : “nelle tasche di milioni di italiani che si sono trovati nella miseria per colpa di un Governo di pezzi di merda che si è divertito a multare alcune centinaia di migliaia di persone tanto per fare cassa”. Oltre a termini pesanti come ‘qualche giornalista leccaculo’, i ‘teorici del lockdown spinto all’estremo – questa razza di bastardi senza gloria’ e via dicendo.

In relazione ai fatti come sopra esposti, il primo consiglio di disciplina le contesta la violazione dell’art. 2 della legge 69/63 sull’ordinamento della professione, secondo il quale:

E’ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata all’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede”.

Le si contesta inoltre la violazione dell’art. 2, comma b del testo unico dei doveri del giornalista: “(Il giornalista) rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia”.

Il collegio le ricorda inoltre la “sentenza decalogo” della Cassazione del 1984 sui limiti al diritto di cronaca dove, a proposito del diritto di stampa (cioè la libertà di diffondere attraverso la stampa notizie e commenti”, si parla della ‘forma civile’ delle esposizione dei fatti e della loro valutazione: cioè non eccedente rispetto allo scopo informativo da conseguire, improntata a serena obiettività almeno nel senso di escludere il preconcetto intento denigratorio e, comunque, in ogni caso rispettosa di quel minimo di dignità cui ha sempre diritto anche la più riprovevole delle persone, sì da non essere mai consentita l’offesa triviale o irridente i più umani sentimenti”.

www.lagazzettadilucca.it