Studio: mortalità Covid a 0,05% sotto i 70 anni

“I tassi di mortalità dell’infezione da coronavirus Sars-CoV-2 dedotti” da vari studi condotti nel mondo tendono “ad essere molto inferiori rispetto alle stime fatte in precedenza durante la pandemia”. La mortalità da Covid-19 “può variare notevolmente a seconda anche dei luoghi diversi, del case mix di pazienti infetti e altri fattori. Negli under 70 si va da 0 a 0,31%, con una media dello 0,05%“. E’ la stima riportata dallo scienziato della Stanford University, John Ioannidis. Numeri che scaturiscono da un lavoro (sottoposto a peer review, secondo quanto indicato), nell’ambito del quale sono stati analizzati 61 studi (74 stime) e 8 stime nazionali preliminari sull’Infection fatality rate (Ifr) di Covid-19.

La revisione viene citata nel Bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità. Secondo la ricerca, nella fascia d’età inferiore ai 70 anni Covid-19 può effettivamente uccidere 1 persona su 2.000 sane. La stima è cinque volte inferiore rispetto a quella precedentemente riferita dallo stesso Ioannidis, secondo cui l’Ifr per tutte le fasce d’età era dello 0,25%. Laddove l’influenza stagionale, per fare un raffronto, uccide circa lo 0,1% di chi si infetta in totale.

Il nuovo lavoro dell’epidemiologo non è passato inosservato. Altri colleghi scienziati lo hanno criticato. Affermano in sostanza che abbia utilizzato i dati in modo errato e fatto riferimento a popolazioni inadeguate a stabilire l’Ifr, secondo quanto riporta il ‘Daily Mail’, che ricorda anche come l’esperto sia sotto indagine a Stanford per una presunta sottovalutazione della letalità del coronavirus, dopo aver scatenato allarme con uno studio secondo cui il virus era 54 volte più diffuso di quanto si pensasse ad aprile.

Lo scienziato non ha presentato una stima ufficiale per il tasso di mortalità tra gli over 70, ma ha suggerito che fosse simile allo 0,25%. Il tema della letalità di Covid-19 resta dibattuto. Gli esperti non sono ancora concordi su quanto esattamente sia letale il virus.

L’Oms afferma che lo 0,6% di chi si ammala di Covid-19 muore complessivamente, ma gli scienziati ammettono che la malattia colpisce e rappresenta un pericolo maggiore per gli ultrasettantenni, come del resto succede con l’influenza. Anche altre istituzioni hanno proposto stime dell’Ifr di Covid-19. Per esempio, l’università di Oxford ha usato modelli che suggeriscono un tasso dell’1,4%. ADNKRONOS