Si allargano le crepe nel fronte grillino anti-Mes. Al punto che, secondo quanto apprende l’Adnkronos da fonti pentastellate, alcuni parlamentari starebbero ragionando su una possibile raccolta firme a sostegno di un documento favorevole all’impiego del Meccanismo europeo di stabilità per le spese sanitarie. Si intensifica quindi il pressing nei confronti dei vertici 5 Stelle, che hanno sempre ribadito la loro contrarietà all’utilizzo di questo strumento.
“Non si possono attendere gli aiuti del Recovery fund che arriveranno solo nel 2021 inoltrato – dice all’Adnkronos il deputato Giorgio Trizzino -. Quindi occorre che tutte le forze politiche, nessuna esclusa, ragionino sulla possibilità di avvalersi dei prestiti ottenibili con il Mes”. “Non ci si può trincerare dietro pregiudizi, favorevoli o contrari. Va fatta un’analisi fredda e laica dei vantaggi e degli svantaggi possibili… La casa rischia di bruciare presto e non si può stare a guardare senza chiamare i pompieri, il cui servizio è privo di oneri”, rimarca il medico siciliano, secondo il quale “il brusco risveglio della pandemia” pone l’Italia davanti a problemi come “l’approvvigionamento di farmaci, l’aumento dei reparti di terapia intensiva, l’assunzione di personale sanitario, l’acquisto di attrezzature scolastiche, misure a sostegno delle persone in difficoltà”.
“Per realizzare tutto questo – ragiona Trizzino – occorrono robuste ed immediate iniezioni di liquidità“. Non la pensano così i deputati grillini della Commissione Finanze, che in un comunicato – giudicato “fuori luogo” da diversi colleghi – hanno opposto un altro secco no alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, ricordando, tra l’altro, che “in ogni caso il governo dovrà conformarsi agli indirizzi delle Camere, e mantenerle coinvolte, riguardo tutti i passaggi di negoziato sulla modifica al trattato Mes, come stabilito in due risoluzioni di due diverse maggioranze”.
“Finiamola con il no ideologico al Mes”, aveva detto a giugno un altro senatore, Primo Di Nicola, mentre nella compagine di governo M5S segnali di apertura sono arrivati dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri (“sì, se è senza vincoli e burocrazia”) e dal sottosegretario al Viminale Carlo Sibilia (“se siamo certi che” le clausole “non ci sono più, è chiaro che le difficoltà si superano”).
Per il presidente della Commissione Politiche Ue Sergio Battelli, invece, “la via preferenziale è il Recovery”, ma in seconda battuta, se fosse necessario, si discuterà del Mes “in Parlamento: lì si prenderà una decisione”. (di Antonio Atte – ADNKRONOS)