“Ad oggi 335 richiedenti sono stati trasferiti dall’Italia in altri Stati membri, compresi 302 provenienti da sbarchi che hanno avuto luogo nel 2019, e 33 da sbarchi che hanno avuto luogo nel 2020”, ha spiegato Ylva Johansson, da quest’anno commissario agli Affari interni della commissione von der Leyen.
Trentatré, dunque. Una cifra a dir poco umiliante per il nostro Paese che da sempre è il primo porto di sbarco della stragrande maggioranza dei disperati che partono dalle coste del Nord Africa. Ma non solo. Perché i 23.726 arrivati dall’inizio dell’anno non tengono conto degli “sbarchi fantasma” e della rotta che passa lungo il confine del Friuli Venezia Giulia.
A smascherare tutto questo egoismo è stata l’eurodeputata della Lega, Silvia Sardone, presentando una interrogazione prioritaria per sapere l’esatto numero degli immigrati ricollocati quest’anno. Nei giorni scorsi, infatti, alcuni quotidiani avevano pubblicato un report del Viminale in cui si ammetteva che nessuno dei migranti sbarcati quest’anno in Italia era stato redistribuito in un altro Paese dell’Unione europea.
Ora possiamo sperare che nei prossimi mesi l’Unione europea compia uno sforzo maggiore. 544 immigrati sono attualmente in attesa di essere trasferiti dall’Italia. “Per 433 dei suddetti richiedenti il processo di ricollocazione è stato sospeso nel marzo del 2020 a causa delle restrizioni connesse al Covid-19 ed è stato ripreso nel giugno 2020, quando sono state revocate le restrizioni le restrizioni”, ha spiegato la Johansson. “Per gli altri 111, sbarcati dal giugno 2020, sono state recentemente disposte le ricollocazioni”. Agenpress – Fonte, il Giornale